I volontari della Croce Rossa italiana in udienza da papa Francesco
In circa 6.000 membri tra volontarie e volontari della Croce Rossa italiana si sono recati a Roma da tutta Italia visibilmente emozionati per partecipare all’Udienza con Papa Francesco, sabato scorso 6 Aprile. Così ha esordito nel suo discorso il presidente Rosario Valastro della Croce Rossa Italiana nell’ Aula Paolo VI, affermando: “Sei mila volontarie e volontari provenienti da tutta Italia hanno dato il loro abbraccio a Papa Francesco. Una rappresentanza degli oltre 150 mila donne e uomini della Croce Rossa Italiana che sono impegnati quotidianamente ovunque per chiunque, per alleviare le sofferenze, mettendo al centro la dignità dell’essere umano, all’insegna dei sette Principi del nostro Movimento e di una Umanità diffusa che è l’elemento cardine della nostra attenzione alle persone vulnerabili, quelle stesse persone alle quali Sua Santità ha dedicato grande attenzione e sensibilità”. Queste parole sono significative ed identificative dell’essenza dell’opera in Italia e nel mondo della prestigiosa istituzione della Croce Rossa, la quale è stata ricevuta in Vaticano non solo per il suo ruolo umanitario di indubbia importanza, ma soprattutto per onorare il 160esimo anniversario della fondazione. Infatti, tra l’8 e il 22 agosto del 1864 a Ginevra, grazie all’ispirazione del cittadino svizzero Jean Henry Dunant (come ricordato nel suo intervento anche dal Presidente Valastro), il quale rimase colpito dal massacro della battaglia di Solferino del 24 giugno 1859, nel corso della 2° Guerra di Indipendenza italiana che lo indusse a scrivere il suo testo fondamentale: “Un Souvenir de Solferino”, tradotto in più di venti lingue. Dall’orribile vicenda nasce in Dunant l’idea di creare una squadra di infermieri/re volontari/e preparati, di supporto alla sanità militare, la Croce Rossa appunto. Successivamente dalla 1° Conferenza diplomatica tenutasi in Svizzera, si firmerà la Prima Convenzione di Ginevra in cui viene sancita la neutralità del personale sanitario. Inoltre durante l’udienza sono state ricordate attraverso le testimonianze di alcuni volontari le recenti sfide che li hanno visti impegnati. Dalla pandemia (per cui si è svolto un minuto di silenzio) all’alluvione in Emilia Romagna, dall’accoglienza alle persone migranti fino alla crisi in Ucraina, per arrivare al supporto della popolazione nella Striscia di Gaza tutti fronti e teatri delicatissimi dove sono state aiutate le persone stremate dalla guerra e dalla fame.
Infatti, proprio in tale direzione è andato il discorso del Papa che si è espresso così: “Sono contento di incontrarvi in occasione del 160° anniversario della fondazione della Croce Rossa Italiana”, ha detto il Santo Padre al suo ingresso nell’aula, “quella di oggi è un’occasione speciale per esprimervi tanta gratitudine per il servizio che rendete nei contesti bellici e per l’aiuto che ogni giorno prestate a chi è nel bisogno in molteplici situazioni di emergenza. Grazie, grazie tante per questo! Il vostro impegno, ispirato ai principi di umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità, è anche segno visibile che la fraternità è possibile. Se si mette al centro la persona, si può dialogare, lavorare insieme per il bene comune, andando oltre le divisioni, abbattendo i muri dell’inimicizia, superando le logiche dell’interesse e del potere che accecano e rendono l’altro un nemico. Per il credente ogni persona è sacra. Ogni creatura umana è amata da Dio e, per questo, portatrice di diritti inalienabili”. In conclusione, come si evince anche dal discorso del Pontefice, il Movimento Internazionale della Croce Rossa, è nato per portare soccorso senza discriminazioni ai feriti sui campi di battaglia, si adopera per proteggerne la vita, favorendo la comprensione e la pace duratura fra tutti i popoli. Perché come diceva Eschilo ripreso finanche da Virgilio nell’Eneide: Non ignara mali succurrere disco, ossia: “Non ignari della sventura, abbiamo preso a soccorrere gli sventurati”.
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