Ambiente

Padre Pio e i percorsi devozionali per la rivitalizzazione della aree interne

di Redazione -


Padre Pio: i percorsi devozionali come strumento per la rivitalizzazione delle aree interne – di ANGELA ARENA

“Sono divorato dall’amore per Dio e per il prossimo” così scriveva al suo direttore spirituale Padre Pio, al secolo Francesco Forgione di cui, oggi, la chiesa cattolica celebra la memoria liturgica. Salito al cielo il 23 settembre del 1968, dopo una vita al servizio dei più fragili e degli ammalati, per i quali avviò a San Giovanni Rotondo una delle sue più grandi opere caritative, segno tangibile del suo passaggio, ovvero la “Casa Sollievo della Sofferenza”, il frate di Pietrelcina, fu proclamato santo il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro da papa Giovanni Paolo II.

Com’è noto, sebbene in passato, la figura del frate con le stimmate sia stata oggetto di accesi dibattiti che ne hanno messo in discussione la fama di santità, documentata, dagli agiografi, peraltro, anche attraverso scritti epistolari del 1911, numerosi sarebbero stati gli episodi di personalità ecclesiastiche e civili che avrebbero scritto a Padre Pio chiedendogli preghiere ed intercessioni: tra questi, anche il vescovo polacco Wojtyla, futuro Giovanni Paolo II. Nel tempo, il richiamo spirituale nei confronti del monaco sannita è divenuto talmente forte che a San Giovanni Rotondo, luogo in cui il Padre Pio ha dimorato e celebrato Messa per circa mezzo secolo, si è reso necessario costruire un grande e moderno santuario, progettato dal noto architetto Renzo Piano, per accogliere i numerosi pellegrini che giungono da ogni parte del mondo per rendere omaggio alle spoglie del grande Santo che ivi riposano.

La devozione al frate ha generato un vero e proprio turismo religioso che ha portato all’inserimento nel catalogo dei Cammini religiosi riconosciuti dal Ministero del Turismo della ‘Via dei Conventi di Padre Pio’, iniziativa nata nel 2008 da un’idea del pietrelcinese Mario Caruso, un percorso devozionale che unisce i luoghi legati dalla presenza di Padre Pio . Quello dei cammini devozionali, non costituisce, tuttavia, un fenomeno isolato in un Paese come il nostro che affonda le proprie radici nel cattolicesimo e che successivamente all’emergenza Covid ha assistito ad un forte incremento del turismo religioso al di fuori delle rotte tradizionali. Inoltre l’ interesse per i luoghi sacri si sposa perfettamente con quello per i siti archeologici ed artistici di cui la nostra Penisola è ricca come ha affermato Sandro Pappalardo, consigliere Enit “Il turismo legato alla spiritualità attraverso i cammini rappresenta un settore in costante evoluzione all’incrocio tra il patrimonio culturale, il cammino come percorso fisico e simbolico, e l’esperienza spirituale del viaggiatore” e che, pertanto, ha portato ad un boom di ospiti stranieri nel Belpaese, soprattutto tedeschi.

Ed infatti, l’Enit, puntando sull’attrattività di questi itinerari, come esperienza di rivitalizzazione delle aree interne del nostro Paese ed, in particolare, anticipando le celebrazioni dei 500 anni delle origini dei frati cappuccini nell’entroterra marchigiano, zona messa a dura prova dagli eventi sismici, ha elaborato l’idea di un cammino che possa ripercorrere da nord a sud, tutte le tappe più importanti di questa esperienza spirituale.

Nato nel lontano 1528 con la Bolla Religionis Zelus, emanata da Clemente VII quello dei frati cappuccini, è, infatti, l’ordine religioso più numeroso nelle Marche, dove si contano circa 16 presenze conventuali: attraverso un percorso di circa 380 km, il cammino previsto, si svilupperà in ben 17 tappe che si snoderanno a partire da Fossombrone, passando per il centro, ovvero, nella splendida cittadina di Camerino (luogo di nascita dei cappuccini) più volte devastata dai terremoti, per poi terminare ad Ascoli. Si tratta di una particolare forma di turismo che comporta una serie di vantaggi connessi alla creazione di percorsi specifici che, tuttavia devono necessariamente essere resi accessibili ai viaggiatori, in quanto a beneficiarne è l’intera filiera, come le strutture di accoglienza, le guide spirituali, ecc..,attraverso, ad esempio, strumenti convenzionali come la ‘carta del pellegrino’ che prevede particolari benefit e sconti per i viaggiatori.


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