Editoriale

I nostri dati a Meta Ai: ecco perché bisogna negare il consenso

di Adolfo Spezzaferro -


Dobbiamo sempre più guardarci dall’intelligenza artificiale: Meta, l’azienda di Zuckerberg utilizzerà i dati pubblici degli utenti per allenare l’Ia. Stiamo parlando dell’integrazione dell’Ia nelle principali app del pacchetto Meta in Europa: Facebook, Instagram e WhatsApp. Nei prossimi giorni saranno apportate importanti modifiche ai termini di servizio suo dati condivisi dagli utenti europei: a chi utilizza le applicazioni dotate di Meta Ai sarà spiegato via app e via mail in che modo i dati pubblici saranno sfruttati per migliorare l’Ia. Ma attenzione è possibile opporsi: nella comunicazione che verrà inviata ci sarà il link a un modulo per negare il consenso all’utilizzo dei propri dati. Vi consigliamo vivamente di dire “no, grazie”, anche perché Metà potrà usare le conversazioni private tra gli utenti e la Metà AI. A sentire Zuckerberg, l’operazione punta a comprendere e riflettere meglio le diverse culture, lingue e storie”. In verità si tratta di potenziare l’Ia per fini meramente commerciali. E noi siamo prima le cavie e poi, ovviamente, i consumatori.


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