Editoriale

I fatti separati dalla opinioni

di Adolfo Spezzaferro -


La regola aurea del tenere i fatti separati dalle opinioni è un obiettivo a cui si deve tendere, come impostazione professionale, pur sapendo che non è sempre così facile da raggiungere. Senza scomodare Nietzsche, secondo il quale i fatti non esistono ma esistono solo le interpretazioni dei fatti da parte degli esseri umani – come a dire che nel momento in cui descriviamo la realtà la decodifichiamo con criteri “inventati” da noi, non appartenenti alla realtà, che semplicemente esiste e basta – nel dare le notizie è molto difficile non interpretare i fatti. Già semplicemente dando un ordine, una sequenza ai vari accadimenti, come a sottolineare una catena di cause ed effetti, abbiamo rimaneggiato la notizia, la abbiamo interpretata. Il caso più eclatante e frequente è quando si interpretano i numeri – lo stesso rapporto Istat può essere positivo o negativo se a citarlo è il governo o l’opposizione. In quel caso un dato economico diventa una clava politica, grazie all’interpretazione di percentuali in un contesto più ampio in cui vengono chiamate in causa (vale pure per i voti). Nei giorni scorsi, come ricorderete, ha fatto scalpore l’uscita di Bruno Vespa in chiusura di “Cinque minuti”, il suo talk in onda in primissima serata su Rai1 (la massima visibilità possibile, insomma). Il celebre e influente conduttore e giornalista – commentando la vicenda del generale libico Almasri, arrestato, scarcerato e rimpatriato con un volo di Stato in quanto soggetto pericoloso – ha detto: “Quello che i signori dietro la luce rossa non sanno ma che i parlamentari avvertiti, di tutti i partiti, sanno è che in ogni Stato si fanno delle cose sporchissime anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale”. Sempre rivolto ai telespettatori ha sottolineato che “questo avviene in tutti gli Stati del mondo”. Parole che hanno scatenato un putiferio, con l’opposizione che ha parlato di tv pubblica al servizio del governo, di propaganda di regime. Insomma, Vespa avrebbe fatto tutto tranne che informazione. Eppure quella che appare evidentemente come una difesa dell’operato del governo Meloni è pure una notizia-bomba. Anche se i meno informati e i più ingenui magari non lo sanno e non lo pensano, quello che ha “rivelato” Vespa è ordinaria amministrazione, dagli Usa fino all’ultimo staterello democratico. L’unico modo di non manipolare una notizia è darla.


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