Attualità

I falò epifanici: tradizioni propiziatorie del Friuli e del Nord Italia

di Gianluca Pascutti -


I falò sono una tradizione che caratterizza alcune zone del Nord Italia, particolarmente nel Friuli, durante la notte dell’Epifania, tra il 5 e il 6 gennaio. Questi grandi falò, chiamati Pignarûl o Fogarelle, dipende dalle zone, si accendono nelle piazze, nei cortili e sui colli, hanno un significato simbolico legato sia alla purificazione che alla protezione, ma anche alla celebrazione della luce e della speranza. La tradizione affonda le radici in antichi culti pagani legati al solstizio d’inverno e alla rinascita del sole, ma è stata progressivamente cristianizzata, acquisendo il valore di una festa che celebra la manifestazione di Gesù ai Magi.

Le Origini delle Pire di Fuoco

Le pire di fuoco sono riti arcaici che, nel passato, avevano una forte connotazione magica e propiziatoria. Secondo le tradizioni precristiane, il fuoco simboleggiava la purificazione e la protezione dalle forze oscure, specialmente durante il periodo invernale, quando le giornate sono più corte e la paura di forze maligne è più forte. Accendere un falò all’inizio dell’anno rappresentava il trionfo della luce sul buio e la speranza di un nuovo ciclo vitale. Nel Friuli, così come in altre regioni del Nord Italia, i falò epifanici erano anche un modo per concludere le festività natalizie e dare un saluto simbolico all’inverno, aspettando con gioia il ritorno della primavera e la rinascita della natura. I fuochi avevano anche la funzione di “bruciare” tutto ciò che di vecchio e negativo c’era nell’anno appena trascorso, purificando così la comunità in vista del nuovo anno.

Le Tradizioni Friulane

Nell’alto Friuli, il falò epifanico è chiamato Pignarûl, la sera del 6 gennaio le comunità si riuniscono attorno a grandi pire accese in vari punti del territorio, specialmente nei borghi montani o nelle aree rurali. Il fuoco diventa un punto di incontro per le famiglie, che celebrano insieme la fine delle festività natalizie. Intorno al falò, spesso si consumano bevande calde, come il vin brulé, e si mangiano dolci tipici come le frittelle o il panettone, che sono parte integrante di queste celebrazioni. Una delle tradizioni più significative legate ai falò friulani è la figura della Befana, che nei giorni precedenti la festa si dice venga ad accendere i falò come simbolo di luce e di speranza. In alcune zone, si crede che la Befana, rappresentata da una vecchietta con una scopa, bruci simbolicamente i “vecchi peccati” nel fuoco della Epifania, che purifica e prepara il terreno per il nuovo anno.

I Significati Simbolici

I Pignarûi epifanici nel Friuli e nel Nord Italia non sono semplici falò, ma vere e proprie celebrazioni comunitarie che racchiudono diversi significati. Il fuoco, infatti, è sempre stato un simbolo potente di vita, calore e protezione, ma anche di rinnovamento e speranza. Durante la notte dei falò, si crede che il calore e la luce dei fuochi allontanino le forze oscure, proteggano le persone dalle malattie e garantiscano prosperità e felicità nell’anno che sta per iniziare. Inoltre, la pira di fuoco rappresenta anche un atto di memoria collettiva, una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che contribuisce a rafforzare il legame tra le persone e il loro territorio. La luce che emerge dal fuoco, quindi, non solo scaccia le tenebre fisiche della notte, ma illumina anche il cammino della comunità, ricordando l’importanza di stare uniti nei momenti di difficoltà e di sperare in un futuro migliore. Questi falò, che riuniscono le comunità in un abbraccio simbolico di calore e protezione, sono una delle tradizioni più suggestive del periodo natalizio e rappresentano una delle espressioni più autentiche del folklore friulano. La loro importanza va oltre il semplice rito, sono un momento di celebrazione della vita e della continuità, un modo per riscoprire il legame con le radici e le tradizioni locali.


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