Ambiente

I dolciumi “bio” e i reflui nel Sarno: sequestrata l’azienda Idav

di Giorgio Brescia -

(Foto di repertorio dell'inquinamento del fiume Sarno)


Sigilli all’azienda Idav che produce dolciumi “bio”, accusata di aver scaricato i reflui direttamente in un corso d’acqua, un affluente del fiume Sarno in Campania. Avrebbe causato un “grave inquinamento ambientale”, scattati quindi i sigilli per l’azienda che ha uno stabilimento in provincia di Napoli. I carabinieri Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata hanno notificato un decreto di sequestro emesso dal Gip su richiesta dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso, che ha determinato la chiusura dello stabilimento industriale e il fermo totale degli impianti e dei processi produttivi della nota azienda di Striano.

I reati contestati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata sono inquinamento ambientale, scarico abusivo di reflui industriali, gestione illecita di rifiuti ed emissioni in atmosfera non autorizzate. La società Idav, una spa, si occupa della produzione, confezionamento e vendita di frutta candita, confetture, marmellate e confetti con marchio “bio”. Nello stabilimento, che si estende su una superficie di circa 81mila metri quadrati, è stata rilevata anche la presenza di numerose difformità edilizie ma innanzitutto, dagli accertamenti a cui hanno preso parte anche i tecnici dell’Arpac, è emerso che attraverso bypass i reflui finivano in parte nel vicino canale Rio Foce, affluente del fiume Sarno, e in parte sul suolo e nel sottosuolo provocando un “diffuso stato di contaminazione per le matrici ambientali del suolo, delle acque superficiali e delle acque sotterranee” e il pericolo di “alta mortalità per gli organismi viventi” come si legge in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso.

Nei campioni delle acque di scarico dell’azienda è stata riscontrata pure la presenza di metalli pesanti come il rame, lo zinco e piombo. Inoltre, all’imprenditore di Striano viene contestato anche il reato di impedimento del controllo: avrebbe, infatti, intralciato ed eluso i controlli delle forze dell’ordine avviati sullo stabilimento.


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