I CONSIGLI DEL LIBRAIO – Il meccanismo ad orologeria che unisce storia, spionaggio e ironia
I CONSIGLI DEL LIBRAIO – Il meccanismo ad orologeria che unisce storia, spionaggio e ironia. Il nuovo libro di Alessandro Barbero.
di GABRIELE GRAZI
È estate e in libreria mi chiedono spesso consigli per un libro divertente, che abbia magari anche una storia intrigante con della suspense che regga il ritmo. In maniera abbastanza incredibile ho trovato queste caratteristiche in un libro di Alessandro Barbero. Sì proprio lui, lo storico star dei social, le cui lezioni sulle varie piattaforme fanno centinaia di migliaia di visualizzazioni. La mia incredulità deriva dal fatto che mi sarei aspettato un saggio di storia medioevale, o una biografia dotta di un personaggio. Infatti, non è estraneo a delle incursioni nella narrativa ma hanno sempre avuto un fondo storico decisamente marcato, come ad esempio il libro su D’Annunzio o quello sulla guerra civile americana. In questo caso invece la parte letteraria, e di conseguenza quella di invenzione dell’autore, è preponderante. Siamo in America alla vigilia dell’attentato alle Torri Gemelle, e un agente della CIA ormai fuori dai radar è convinto che a breve si verificherà un evento terroristico di ampia portata proprio nel cuore della grande mela. Non ha prove ma solo il suo istinto sorretto da elucubrazioni, per cui lo stato maggiore per toglierselo dai piedi gli assegna un budget ridicolo ma al contempo la cosa più preziosa, carta bianca su come condurre il suo lavoro. Ecco, quindi, che prende forma la “squadra dei mostri di Sonnenfeld”, un’accozzaglia di personaggi sui generis che ingaggia per aiutarlo nella sua missione: individuare e sventare questo ipotetico attacco. Saremo quindi in compagnia di un’armata Brancaleone che ha un’involontaria comicità: Bobby Fischer, il leggendario scacchista sociopatico, ribelle e cattivissimo; Kozlov, ingegnere russo esperto di esplosivi e attentati nelle zone di guerriglia, alcolizzato e omosessuale; il prof. Koselleck, studioso serissimo a livello internazionale di graffiti e scritte sui muri delle città, dai cessi alle metro, universitario e autore di una mitica rivista sul genere bandito per stalking. Una commedia degli equivoci che ricorda per certi versi il teatro shakespeariano: intelligente, brillante e piena di colpi di scena. Il tutto condito dalla competenza di Barbero, che costruisce un meccanismo ad orologeria che distorce la grande storia di cui egli è maestro, ma che non può far a meno di farla rientrare da ogni pertugio e incrinatura, regalandoci un altro modo di rivivere uno degli eventi simbolo dei nostri anni che probabilmente dal punto di vista quantomeno visivo ha marchiato ognuno di noi, ma che insolitamente condivide uno degli insegnamenti dell’immortale “amici miei”: si può sdrammatizzare ogni cosa. E poi come in ogni romanzo che si rispetti ci sono decine di sottotracce: conoscete ad esempio la storia della tribù indiana dei Kootenai? O siete mai entrati nella mente dei terroristi? Barbero ci porta anche in questi luoghi di confine, in pagine in cui parlano in prima persona. E poi è divertentissimo pensarlo seduto mentre scrive parolacce, oscenità, o parla di droghe. Il mio consiglio su come leggerlo: ogni tanto prendetevi una pausa dai grandi classici del pensiero e divertitevi. Anche così si impara e ci si concede un weekend estivo di relax, avventure e risate. Se lo fa Alessandro Barbero ce lo possiamo concedere anche noi.
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