I comici piagnoni: Grillo, Teocoli ecc.
Quale sarà stata l’ultima volta in cui Beppe Grillo ha fatto ridere il suo pubblico? E quanti, tra i tantissimi italiani che lo conoscono da decenni e ne avevano apprezzato in tv e in teatro la verve, sanno che il suo
ultimo spettacolo “Io sono un altro” era ispirato a Luigi Pirandello? Da tempo Beppe Grillo è veramente “un altro”, da quasi 20 anni ormai animatore dell’ondata populista dei 5Stelle. E’ però, oltre che l’Elevato garante del movimento ora contestato all’ex premier Giuseppe Conte, pur sempre ancora un comico.
Oggi divenuto il più noto e più importante della recente lista dei “comici piagnoni”, che lamentano questa o quella disavventura, non rinunciando – in qualche caso – a rivelare aspetti del loro privato che forse interessano a pochi, se ciò che conterebbe alla fine per loro (e per noi) dovrebbe essere “far ridere”.
Grillo è il loro campione. Lamentoso di come l’Italia intera, non solo i magistrati ma pure gli avversati media, hanno trattato la scabrosa vicenda in cui è finito coinvolto suo figlio, accusato di stupro. Lamentoso dell’operato di Conte da settimane per la gestione del movimento pentastellato. Finito per farsi crescere fittiziamente la barba sui social “in attesa di Conte”, finito a proporre al suo avvocato di pagargli la parcella attraverso una raccolta fondi (questa sì una cosa da ridere).
Risvolti non proprio”piagnoni” ma sicuramente singolari su questo versante, invece, per Paolo Kessisoglu. L’attore comico genovese (come Grillo), intervistato, ha ritenuto impellente farci sapere che ha “amici più vicini” di Luca Bizzarri, che conosce e con il quale fa spesso coppia da oltre trenta anni: “Non lo chiamo. A lui non racconto la mia vita”.
Per finire, in un crescendo di surrealtà non indispensabile, a Teo Teocoli che ha raccontato a tutta l’Italia di non ricevere risposta alle telefonate in cui cerca Adriano Celentano. Che forse gli vuole bene, ma non
intende proprio alzare la cornetta. Scorno che Tecoli in qualche modo attribuisce all’influenza che Claudia Mori avrebbe da anni sul Molleggiato.
E noi? Noi vorremmo ridere. Ma questo piagnisteo generale non mette nessuno di buonumore.
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