“Einstein sbagliò quando disse: Dio non gioca a dadi. La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere”. Stephen Hawking, considerato da molti l’erede spirituale di Albert Einstein, fece questa riflessione su quello che è uno dei più ardui concetti della fisica quantistica. Ma non solo. Idealmente ha legato una teoria fisica astratta al concetto di Dio, inteso come ultima spiegazione che l’uomo si dà davanti all’ignoto, legandolo così alla fede.
Ecco, nel caso dei buchi neri bisogna fare un vero e proprio atto di fede. Fermo restando che, a differenza delle più complesse tesi legate alla filosofia teoretica riguardo all’esistenza di un’entità superiore, la scienza ha dimostrato l’esistenza di questo corpo celeste oscuro. Almeno uno lo abbiamo proprio fotografato, o meglio abbiamo fotografato ciò che lo circonda, l’orizzonte degli eventi. Il buco nero vero e proprio è quella materia buia all’interno dell’anello di luce.
La sua creazione coincide con la morte di una stella che, negli ultimi istanti della sua agonia, terminate tutte le scorte di energia che per miliardi di anni le hanno permesso di brillare, collassa su se stessa. E crea un pozzo gravitazionale cosi denso e profondo da non permettere nemmeno alla luce di uscire. Questo è il buco nero. Dobbiamo comunque tener presente una nozione fondamentale della fisica: nulla si distrugge e tutto si trasforma.
La vita come noi la conosciamo non è altro che una creazione e un annichilimento continuo. Quindi dobbiamo ritenere che tutta la materia ingurgitata da questo mostro fuoriesca da un’altra parte o magari venga trasformata e, al momento opportuno, utilizzata per creare nuovi corpi celesti. E allora lo spaventoso imbuto oscuro, oltre il cui orizzonte degli eventi niente si conosce, diviene inesorabilmente la reincarnazione di una stella morente che, con il suo ultimo respiro cosmico, diventa incubatrice di nuova vita. Concetto coerente con tutte le religioni professate nel mondo. Il ciclo della vita che si rinnova sempre, seguendo le istruzioni di un architetto superiore, quello che è stato il principio di tutto. Colui che è. La fede è scienza, come la scienza è fede.