Hot parade
Sale: Mark Zuckerberg. Qui si parrà la tua nobilitate, mr Zuckerberg. L’ennesimo pool di pedagogisti, psicologi con la partecipazione straordinaria di qualche attore ha chiesto di bandire gli smartphone per gli under 14. Il cinema italiano copia ancora la Francia e, per una volta, la indovina. Ma al solito finirà in un flop. Tanto alla fine vince sempre lui. Figurarsi contro i figuranti dei buoni sentimenti per quanto, almeno questa volta, abbiano pienamente ragione.
Stabile: Roberto Mancini. S’è arrabbiato, lo sceicco beige del pallone. Il ct dell’Arabia Saudita tuona contro i club che non fanno giocare i ragazzi locali. Dopo tutto quello che hanno speso per Benzema e Cr7 sarebbe pure il minimo. Ma al Mancio non garba. Eppure questa l’avevamo già sentita. Ah, già. Sì, ricordate l’Italia? Ricordate Pafundi? Tutto torna.
Scende: Vera Gheno. “Il woke serve a far emergere gli invisibili della società”. Tipo quella una vagonata di scrittric* o scrittor* che, altrimenti, avrebbero dovuto da mo’ trovarsi un posto in un supermarket rionale. Invece occupano le home dei giornali à la page a dissertare, ormai soli, di schwa e di altre simpatiche amenità in un soliloquio magnifico e deprimente. Che bella vita, se durasse.
*di Simone Donati
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