Attualità

Hot parade

di Redazione -


Sale: Piero Fassino. “È stata una distrazione”. Tipo una sbandata, un capriccio di mezz’età. Il profumo che scivola in tasca, al Duty Free. Il casino sui giornali e in tv. Mentre arriva l’assoluzione sul Salone del Libro di Torino. Piero Fassino è sereno e serafico come un Buddha dem. In fondo s’è distratto. E che volete che sia. Gli è scivolata la fregola del profumo in tasca. Mica chissà che.

Stabile: Barack Obama. Cineserie. Non cine-serie ma proprio chinoiserie. Barack sbarca su TikTok per acchiappare il consenso giovane. Tipo Silvio buon’anima. Che, almeno, faceva sorridere. Lui no. Chissà se Obama dirà ai suoi giovani che vorrebbe fossero elettori che i dem, Tik Tok, vorrebbero chiuderlo per sempre. O magari chissà, i perfidi hacker cinesi ne approfitteranno per carpirgli i segreti di quella clamorosamente glaumour brizzolatura sale e pepe che fa tanto statista senza un perché.

Scende: Lina Souloukou. Ha fatto carriera con le quote rosa all’Eca, poi cinque anni all’Olympiacos che, con tutto il rispetto, non è il Real Madrid. Arriva a Roma e pretende di vendere Dybala. Che non va in Arabia. Poi pretende di imporre a De Rossi di usarlo col contagocce per non far scattare clausole, premi e rinnovi. Non sia mai che poi la società deve sganciare qualche altro eurino. E poi se li chiamano pulciari si offendono. Fuori i manager dal calcio, subito.

*di Simone Donati


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