Attualità

Hot parade

di Redazione -


Sale: Bud Spencer. Bud Spencer batte Andy Warhol 10 (milioni) a zero. Le lattine di fagioli col suo faccione burbero, e con la sua ricetta, sono ormai un must. Quella che pareva una mezza boutade è diventata un’impresa milionaria. Buon per loro. Ma, soprattutto, buon per noi che da tutto ciò possiamo trarre una (grande) lezione. Che va oltre il solito richiamo a mangiare italiano ché, tanto, questo lo sappiamo già. Ma vale a ricordarci quello che proprio Bud ci ha sempre insegnato nei suoi film: non bisogna avere paura. Men che mai dei dazi. Men che meno degli Usa che, da Bomber a Bulldozer, da noi, per quanto piccoli calimeri mediterranee dalle sembianze assurde, le hanno sempre buscate.

Stabile: Roberto Gualtieri. Il sindaco con l’elmetto saluta e festeggia la giornata internazionale di rom e sinti. Un’iniziativa lodevole di solidarietà e inclusione. Peccato, però, che sui social i romani, che c’hanno ancora in mente le sceriffate di Cicalone ma, soprattutto, i motivi per cui queste sono accadute non abbiano gradito granché e, anzi, abbiano speso decine e decine di commenti raccontando i reati di cui sono stati vittime.

Scende: Justin Bieber. Justin Bieber non mangia più e la moglie chiede ai fan di pregare per lui. Dice che sia praticamente impazzito, che viva senza dormire ma attaccato a social e cellulari. Torna in mente il caso Diddy, Sean Combs, le feste in bianco, le cascate di balsami, le fotine hot, i video hard, l’ipocrisia, sempre la stessa, di un mondo tutto marcio che ha messo in piazza tutte le peggiori porcherie. La solita storiella piccolo borghese, altro che ragazzi di strada. Vizi privati del jet set americano, così attento alle pubbliche virtù.


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