Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Julio Velasco. Se fosse furbo, e non lo è, Macron non lo lascerebbe partire da Parigi senza prima avergli dato mandato per fare il governo francese che non c’è. . Ce lo eravamo quasi dimenticato, presi come siamo dalla calciomania e dall’eterno presente. Lui, però, è sempre lì. Dategli un problema, lui lo trasformerà in un trionfo.

Stabile: Elly Schlein. E va bene che il personale è politico (per chi ci crede) ma così si esagera. Il Pd organizzerà 400 feste dell’Unità in giro per il Paese. Poveri militanti dem. Non solo devono sorbirsi un partito che non ne imbrocca più una manco per sbaglio ma debbono pure trottare e galoppare tra salsicce e panini per tutta l’estate. Solidarietà.

Scende: Matteo Renzi. Nemmeno Giuseppi Conte lo vuole. Eppure l’avvocato del popolo (ipse dixit) ha fatto governi con la qualunque. Da Salvini a Draghi, passando per Letta Enrico. Ma lui, no. Per carità. C’è un limite a tutto. Persino alla smania di contare dei post-grillini. Ma credeteci poco, però. Matteo, alla fine, fa gola a tutti. Pure a lui.


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