Hot parade
di Simone Donati
Sale: Escherichia Coli. Altro che Djokovic, Simone Biles o Marcell Jacobs. Il top player più atteso delle Olimpiadi era lui, il batterio della Senna. E, chiaramente, non s’è fatto attendere. Un’atleta belga, Claire Michel, s’è ammalata dopo la prova di mercoledì scorso. Il Belgio si ritira ma l’avanzata è solo all’inizio.
Stabile: Marylin Monroe. In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore del moralismo. La statua della Divina a Palm Springs finisce nel mirino di una città moralista e braghettona, capitale di un mondo di impotenti. “E’ di cattivo gusto”, dicono. La sposteranno altrove, gli assicurano. Che tempi, contessa.
Scende: Volodymyr Zelensky. Più della fame poterono le agenzie di rating. Standard & Poor’s declassa l’Ucraina. Si trova a un solo gradino dal default conclamato. Non hanno pagato gli interessi su chissà quale obbligazione. Ma chi ha orecchie per intendere, intenda. Pure l’Occidente s’è scocciato di pagare per una guerra a oltranza.
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