Hot parade
di Simone Donati
Sale: Roberto Baggio. Siamo arrivati a questo, in Italia. A mettere in discussione persino lui. Lo ha fatto Arrigo Sacchi che non l’ha mai amato e gli rimprovera il rigore fallito a Usa ’94. Ma i grandi sanno perdonare: “Se riusciamo siamo invidiati; se manchiamo uno scopo siamo attaccati. Il dolore si trova sempre. Non retrocedete mai”.
Stabile: Ursula von der Leyen. “Natale arriva a luglio e pur di restare incollata alla presidenza della Commissione, si trasforma in Babbo Natale e distribuisce incarichi inventandosi nuovi commissari”. L’ha scritto qualche giornalaccio brutto, sporco e sovranista? No, l’ha scritto il paludatissimo Politico. E se lo dicono loro c’è da credergli.
Scende: Joe Biden. La fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo. E s’accanisce sul povero Sleepy Joe. Più disgraziato di Paperino, ne ha già subite di ogni: le gaffe, le figuracce in tv, l’assalto dei dem, l’attentato a Trump che azzera le sue speranze di vincere. No, non basta. Ora ci si mette pure il Covid. E’ positivo. E stesso i suoi lo danno per morto. Forza, Joe.
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