Hot parade
di Simone Donati
Sale: Luigi Di Maio. A volte ritornano. E non vale solo per i comunisti. L’ex enfant prodige del Movimento si toglie lo sfizio di giuggiolare sul fallimento di Giuseppi Conte: “Ha fatto il capolavoro di far tornare il bipolarismo. Lo ha snaturato il Movimento, oggi il M5s non è più plurale come un tempo”. Chapeau. Anzi, Rousseau.
Stabile: Alessia Morani. Il miracolo elettorale di Marco Tarquinio, devotissimo e ricambiato da Sant’Egidio, protettore e patrono dei cattocomunisti d’ogni luogo e d’ogni lago, l’ha fatta infuriare di brutto. Già pregustava le vacanze, tutto spesato, a Bruxelles, i twett sull’universo mondo da condividere cogli elettori. E invece niente. Ops.
Scende: Ursula von der Leyen. Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. O, per aggiornare il poeta, si sta come d’estate Ursula a Bruxelles. La cofana bionda che fa impazzire il mondo vuole a tutti i costi il mandato bis. Pure se, stesso il suo partito cioé il Ppe,non la ama particolarmente. I leader fanno le cene e non la invitano. Lei si vendica e manda mezzo miliardo a Kiev.
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