Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Ignazio La Russa. A lui non la si fa. Figuriamoci se un vecchio diavolaccio come lui cade nelle provocazioni del generale Vannacci e non riesce a risultare, al contempo, un po’ più a destra di lui: “L’unico effetto delle sue parole è stato che i Comsubin al 2 giugno non hanno potuto gridare Decima. Non mi pare un bel risultato”.

Stabile: Elon Musk. Ha constatato l’ovvio e l’ha liberalizzato. Il tycoon ha sdoganato il porno su X. Come se ai tempi di Jack Dorsey, non ci fosse e come se oggi non ci fosse nei reel di Fb e Ig di Zucky. Elon, almeno, ci metterà un’etichetta. Ma dato che non sta con la compagnia politica giusta, è lui il cattivo che ci farà diventare tutti ciechi.

Scende: Hunter Biden. Le colpe dei padri non ricadano sui figli ma quelle del figlio del signor Joe Biden rischiano di tumulare le speranze di riconferma del presidente Usa alla Casa Bianca. Dopo Trump, al via il processo al figliol prodigo che è accusato di aver acquistato illegalmente armi (in America!) mentre faceva uso di droga. En plein!


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