Hot parade
di Simone Donati
Sale: Max Allegri. Corto muso. Lo champagne atalantino s’è sfiatato. Vince la Juve. La furia di chi si spoglia in campo, poi piglia a maleparole il direttore di Tuttosport e gli arbitri.Vince contro tutti, specialmente i “suoi” tifosi e il “suo” direttore Giuntoli. L’inossidabile posto fisso dovrà lasciare al “bel calcio” precario.
Stabile: Chef Rubio. L’hanno corcato di mazzate, al cuciniere della rivoluzione. Dice che gli hanno menato sessanta pugni “mirati”, l’hanno pestato a sangue. Detto che la violenza fa sempre schifo, Rubio però sa già che a menargli sarebbero stati dei non meglio specificati “terroristi ebrei sionisti”. Sfaccendati, evidentemente.
Scende: Elly Schlein. Prenderà i voti perché, alla fine, agli elettori fa tenerezza. Più sfigata di Paperino, la leader (presunta) del Pd non farà il duello tv contro la Meloni perché l’Agcom ha deciso così. Già pregustava lo scontro a nome di tutta l’opposizione, che l’avrebbe incoronata capa delle minoranze e invece niente.
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