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Hot parade

di Redazione -


Sale: Maria Rosaria Boccia. La soap agostana non accenna a perdere colpi. Nuove rutilanti novità infestano il dibattito pubblico, la sceneggiata napoletana di cui non avevamo bisogno. Essa, Maria Rosaria Boccia. Isso, Gennaro Sangiuliano. ‘O malamente (il cattivo) fatelo voi. Lei, intanto, ha subito il sequestro del telefonino e una perquisizione in casa a seguito della denuncia presentata, nei suoi confronti, proprio dall’ex ministro. Boccia, come una pulzella eroica di una soap venezuelana degli anni ’80, si stringe al coraggio del cuore e squilla: “Non ho paura”. Noi, in realtà, sì. E ne abbiamo veramente tanta che questa telenovela barbosa ce la dobbiamo trascinare appresso ancora per un bel po’ di tempo.

Stabile: Francesca Pascale. Una leadership che farà alzare l’auditél come ai bei vecchi tempi di Telecafone. L’ex compagna del Cav ci riprova: “Voglio riunire i liberali delusi”. Per farne che? L’ennesimo partito arcobaleno? La stampa mainstream saluta la destra educata che ha sempre sognato. Liberali sui diritti ultraconservatori sull’economia. In pratica, il Partito democratico sotto mentite spoglie. Un progetto che a sinistra sognano da sempre. E che adesso riparte, prendendo a prestito la retorica e l’apparato di Forza Italia (lo ha detto Repubblica quindi c’è da credergli, per chi ha fede). Auguri.

Scende: Lina Souloukou. Addio Lina. E adesso insegna agli angeli come si impone a un allenatore che s’è prestato a fare un piacere come far scordare Mourinho a una società irriconoscente chi mettere in squadra, quanto far giocare Dybala e perché. Addio Lina. E tanti saluti dai Friedkin che finalmente il loro sogno l’hanno coronato: comprarsi l’Everton, in Inghilterra. Ecco perché sono venuti in Europa, giorni fa. Altro che sorbirsi Trigoria e la Roma. Ora vai, Lina. E adesso insegna all’Eca, il club dei superpotentoni del pallone, quello da cui provieni, che il calcio non è roba per manager paracadutati da chissà chi.


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