Hot parade
Sale: Beppe Grillo. La lettera scarlatta, Beppe Grillo e Giuseppi: cose turche nella nuova puntata della soap M5s della Vendetta. L’Elevato lascia intendere d’aver ricevuto una lettera “al limite del ricatto” dall’avvocato del popolo in pochette. Furibondo, ha bollato come “farsa” la costituente di Giuseppi. Che, a sua volta, affila le lame dell’ambizione dei suoi stessi parlamentari, pronti a tutt’osare pur di superare i limiti dei due mandati e altre amenità populiste che tanto piacquero agli elettori di tanti anni fa. Lo scontro sarà totale. Se ne salverà soltanto uno. To be continued…
Stabile: Roberto Saviano. Reinventarsi è una grande qualità. Quindi, bravo al signor Saviano che, dopo la requisitoria del pm di Palermo che ha chiesto sei anni a Salvini e la solidarietà “totale” di Meloni s’è scoperto sondaggista per chiedere ai suoi followers se il messaggio di Giorgia risultasse un’intromissione indebita. In fondo la lezione l’ha imparata: i sondaggi devono coincidere con i desiderata del committente, per quanto possibile. Per dirla citando un proverbio napoletano come lui: acquaiuò, com’è l’acqua?
Scende: il Var. Il Var nel Pallone. A Salerno, in B, l’impianto non funziona. La partita inizia due ore e mezza dopo rispetto all’orario prestabilito. In tutta fretta hanno convocato arbitri dai dintorni per visionare la moviola in campo mentre gli spettatori sono stati costretti a restare sugli spalti senza poter uscire e rientrare. In tribuna c’era pure il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che avrebbe voluto godersi un pomeriggio di relax (o di imposizione della presenza alla città che gli è cara). Se a voi piace uno sport così…
*di Simone Donati
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