Harris senza rivali dem: ora può insidiare Trump
Continua la corsa di Kamala Harris per recuperare il terreno perduto da Joe Biden nella corsa con Donald Trump per le presidenziali di novembre. “Abbiamo ottenuto il sostegno di delegati sufficienti per nomination”, ha annunciato Harris parlando a Milwaukee, in Wisconsin, nel suo primo comizio dopo il ritiro di Biden. “Sono onorata e vi prometto che passerò le prossime settimane a unire il partito, per essere pronti a vincere a novembre”, ha dichiarato la vicepresidente.
Un conteggio non ufficiale dell’Associated Press rileva che l’ex procuratrice generale si è assicurata già l’appoggio di un numero più che sufficiente di delegati democratici per diventare la candidata del suo partito contro Trump. I delegati a suo favore sarebbero 2.688. Per raggiungere il quorum necessario alla prima votazione per conquistare la nomination, ne bastano 1.976. Nell’uscita al quartier generale della sua campagna per l’elezione alla Casa Bianca a Wilmington, ha fatto il suo ingresso sulle note del brano di Beyoncé “Freedom”, diventato una sorta di inno della comunità nera dopo l’omicidio di George Floyd nel 2020. Evidente la “chiamata alle armi” dello zoccolo duro dell’elettorato dei democratici. Anche la macchina propagandistica si sta muovendo a pieno regime. Secondo un sondaggio di Reuters-Ipsos tra gli elettori registrati, Kamala Harris è davanti a Donald Trump: 44% a 42%, con un margine di errore del 3%. In una eventuale gara a tre, Harris sarebbe in testa con il 42%, contro il 38% del magnate e l’8% di Robert F. Kennedy.
Il Gop sta provando a prendere le contromisure. Donald Trump ha attaccato la sua sfidante in pectore con dei post al vetriolo sul suo social “Truth”, criticandola per la gestione del confine. “La sua incompetenza ci ha regalato il confine peggiore e più pericoloso al mondo”, ha affermato Trump citando un sondaggio di Nbc da cui emerge che Harris è il vicepresidente più impopolare della storia. “I democratici hanno detto bugie e ingannato il pubblico su Biden, hanno anche ingannato i repubblicani, ai quali hanno causato uno spreco di soldi”, ha aggiunto l’ex presidente, che si è anche detto pronto a sfidarla in un dibattito televisivo. La campagna del tycoon ha denunciato alla commissione federale elettorale quella che definisce la “rapina da 91,5 milioni di dollari” che Kamala Harris “cerca di perpetrare sui soldi della campagna di Joe Biden”. Sarebbe “la più grande violazione nella storia del Federal Election Campaign act del 1971”, si legge nella denuncia firmata dal legale David Warrington. L’azione legale punta a bloccare l’accesso ai fondi, anche se diversi esperti ritengono che ne abbia diritto in quanto già presente nel ticket presidenziale.
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