Esteri

Anche Hamas apre a Trump: “Pronti al dialogo con gli Usa”

di Giovanni Vasso -


Anche Hamas e la Siria aprono al dialogo con il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un esponente di peso dell’organizzazione palestinese ha spiegato al New York Times di aver fiducia nel nuovo corso alla Casa Bianca. Mousa Abu Marzuk ha, inoltre, dato merito proprio a Trump per la tregua che è stata raggiunta con Israele e, contestualmente, ha riferito al quotidiano newyorchese che Hamas è “pronta al dialogo” con Trump e l’America “e a raggiungere accordi su qualsiasi cosa”. Un’apertura interessante, poi, è arrivata al nuovo presidente americano anche dalla Siria. Dopo il cambio di regime,  il nuovo governo di Damasco, per il tramite di una nota pubblicata dall’agenzia di stampa ufficiale Sana, ha rappresentato le sue congratulazioni e auspici a Trump: “A nome della leadership e del popolo della Repubblica araba siriana, porgo le mie congratulazioni al signor Donald J. Trump per la sua investitura come 47mo Presidente degli Stati uniti d’America – ha dichiarato nel documento il leader Ahmad al Sharaa al Jolani -. La sua elezione è una testimonianza della fiducia riposta nella sua leadership dal popolo americano”.

Insomma, la speranza di tutti è che l’approdo del tycoon alla Casa Bianca possa coincidere con la fine della guerra e delle tensioni che hanno caratterizzato il Medio Oriente gettandolo, una volta di più, nelle fiamme del conflitto. Nel frattempo, l’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha confermato alla rete televisiva israeliana di Channel 12 l’intenzione di recarsi in visita alla Striscia di Gaza. E di volerlo fare proprio per garantire l’attuazione del cessate il fuoco tra Tel Aviv e Hamas. “Penso che la realizzazione dell’accordo sia stata dura. Dare attuazione all’accordo sarà forse più difficile. Andare nella Striscia di Gaza significa assicurarsi che quello che intendiamo fare qui sulla linea di Netzarim, nel Corridoio Philadelphi, che quello vogliamo fare venga attuato in modo corretto”, ha spiegato Witkoff.


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