Halloween, buoni affari per la vendita degli “scherzetti”: la Cina è il concorrente numero uno
Halloween già impazza per le strade di molte città, almeno nel riflesso della scelta consumistica degli adolescenti: maschere da strega, costumi da zombi, occhi di gomma, penne, fischietti rumorosi con versi orribili, gadget di ogni sorta pronti a creare spavento nel puro stile di questa festa divenuta popolare ormai anche in Italia dopo essere stata importata, a partire dallo scorso decennio molto intensamente dagli Stati Uniti nella sua versione più sfrenatamente consumistica.
Lì i costumi erano divenuti popolari per le feste di Halloween all’inizio del XX secolo, tanto per gli adulti quanto per i bambini, mentre il “Dolcetto o scherzetto?” diventò popolare in Canada e negli Stati Uniti negli anni ’20 e ’30. L’annuale Village Halloween Parade di New York si tenne la prima volta nel 1974:è la più grande parata di Halloween del mondo e l’unica grande parata notturna d’America. Attira più di sessantamila partecipanti in costume, due milioni di spettatori e un pubblico televisivo mondiale.
In Italia, i commercianti cominciano a tirare un primo bilancio delle vendite in cartoleria, il “concorrente” neanche troppo oscuro è ovviamente il mercato di importazione cinese. In ogni caso, quest’anno gli affari sembrano andare bene, complice anche il ponte da giovedì a domenica. “Si tratta di un giro d’affari non trascurabile tra i 250 e i 300 milioni di euro nella varie regioni italiane, al top le cartolerie della Campania, del Lazio e della Toscana che vedono un incremento tra il 4 e 5% anche se non siamo ancora a livelli pre covid”, afferma Medardo Montaguti, presidente di Federcartolai-Confcommercio. “I prodotti italiani stanno andando a ruba ma la concorrenza cinese è molto sentita, a parità di costumi completi di maschere, ad esempio da strega, quelli cinesi costano molto meno, con differenze abissali, circa la metà. Mentre la Gdo non crea grandi problemi a noi dettaglianti”, sottolinea.
Tra le nuove tendenze di quest’anno si riscontra “un grande successo di questi oggetti tra i bambini delle elementari, quindi si abbassa l’età media, visto che prima si vendeva di più ai ragazzi delle secondarie -sottolinea Montaguti -. In linea generale comunque le vendite sono in ripresa in molte regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Lazio, Campania Sicilia e Sardegna”.
Torna alle notizie in home