Esteri

Guterres chiede una pace giusta: per Mirotvorez è da “liquidare”

di Ernesto Ferrante -


Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto una “pace giusta” in Ucraina, nel rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni Onu, parlando a un incontro con i leader del gruppo Brics, ospitato dal presidente russo Vladimir Putin a Kazan, in Russia.

Il sito ucraino Mirotvorez, che segnala “terroristi, nemici dell’Ucraina, nemici del popolo ucraino, propagandisti russi e filorussi” da “liquidare”, ha messo in lista Guterres, colpevole di aver partecipato al vertice in Russia, dopo aver rifiutato l’invito alla “conferenza di pace” ucraina.

Sarcastico il commento di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo: “L’inclusione del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nel database del sito ucraino Mirotvorez conferma che i Paesi europei che hanno chiuso un occhio sull’esistenza della risorsa, alla fine hanno diretto le attività degli estremisti contro se stessi”.

È positivo che l’Onu “cerchi di trovare una mediazione”, ma “per me doveva muoversi fin dall’inizio” per cercare di sospendere la guerra in Ucraina. “Io avevo proposto che avrebbe dovuto individuare degli inviati speciali che fossero riconosciuti come interlocutori da Putin per convincerlo a fermare l’attacco, come avvenne qualche anno prima in Georgia con Berlusconi e Sarkozy”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella conferenza stampa finale del G7 Sviluppo a Pescara, commentando la presenza di Antonio Guterres al summit nella capitale della Repubblica russa del Tatarstan.

“Sono favorevole a una conferenza di pace con la presenza di Cina e Russia, ci sto lavorando”, ha proseguito il titolare della Farnesina, sottolineando che “la Cina è l’unica grande realtà che può convincere la Russia a fare marcia indietro e che può evitare un’escalation. Se è vero che ci sono militari nordcoreani pronti a entrare in Ucraina bisogna correre ai ripari”.

Il tema della pace è stato affrontato anche dal presidente cinese Xi Jinping. “Cina e Brasile hanno raggiunto un consenso in sei punti, dobbiamo promuovere una rapida riduzione della tensione, aprire la strada a una soluzione politica”, ha detto Xi.

I deputati della Duma russa hanno approvato all’unanimità il “trattato sul partenariato strategico globale” con la Corea del nord che era stato firmato il 19 giugno nel corso della visita del presidente russo Vladimir Putin a Pyongyang.

Secondo il testo ratificato dalla Camera bassa di Mosca, “se una delle parti subisce un attacco armato da parte di uno Stato o di un gruppo di Stati e si trova quindi in stato di guerra, l’altra parte fornirà immediatamente assistenza militare o di altro tipo con tutti i mezzi a sua disposizione, in conformità con l’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite e con la legislazione russa e nordcoreana”.

La Duma di Stato ha anche dato il via libera con un solo voto contrario a un bilancio che vedrà la spesa per la difesa aumentare di quasi il 30% l’anno prossimo. Prevista una seconda lettura il 14 novembre.

La Francia appoggia la possibile adesione dell’Ucraina alla Nato, ma solo dopo la fine del conflitto con la Russia, per evitare che l’Occidente possa essere trascinato in guerra. Ad affermarlo è stato il ministro delegato per gli affari europei, Benjamin Haddad.

“La Francia sostiene il desiderio dell’Ucraina di entrare nella NATO…Ma la sua adesione dovrà avvenire solo dopo la guerra, altrimenti ci troveremo trascinati nel conflitto”, ha precisato Haddad, citato dall’emittente francese LCI. Il diplomatico ha osservato che non è chiaro come garantire al meglio la stabilità a lungo termine nella regione: “La posizione della Francia nel dibattito in corso su questa questione è quella di delineare, almeno a medio termine, garanzie di sicurezza affidabili e a lungo termine per l’Ucraina che impediranno futuri attacchi”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito più volte che la possibile adesione dell’Ucraina alla Nato sarebbe una minaccia per la sicurezza della Russia.


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