Attualità

Guerriglia a Torino, a fuoco foto di Meloni e un fantoccio che raffigurava Salvini

di Angelo Vitale -


Guerriglia a Torino, ai margini dello spezzone “sociale” di migliaia di manifestanti scesi in piazza per prendere parte alla protesta organizzata da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale, cui hanno aderito anche gli studenti universitari. Davanti alla stazione di Porta Nuova gli scontri tra forze dell’ordine e antagonisti che hanno bruciato foto della premier e un fantoccio con l’immagine del vicepremier Salvini.

Già gli studenti universitari torinesi, sfilando con cartelli e striscioni, avevano bloccato gli ingressi del Campus universitario Einaudi impedendo l’ingresso nelle aule, mentre il corteo principale procedeva normalmente nel centro città dietro lo striscione “Sciopero generale Cgil e Uil”, seguito da quello delle donne del Piemonte “Fermiamo la violenza. Libere di scegliere in nome del lavoro, della salute e dell’autodeterminazione” e quelli delle categorie, dalla Funzione pubblica al Commercio ai Metalmeccanici.

In via Sacchi, dopo una serie di schermaglie, gli scontri tra le forze dell’ordine e gli antagonisti che hanno cercato di sfondare il cordone degli agenti gridando slogan contro il ministro del Trasporti Matteo Salvini e la Tav. Dalle forze dell’ordine il respingimento con scudi e sfollagente, con i manifestanti che reagivano impugnando le aste delle bandiere e avviando la guerriglia. Bandiere, anche con i vessilli della causa palestinese, sui binari che sono stati bloccati nella stazione ferroviaria di Porta Susa.

Al termine del corteo di studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, alcune centinaia di manifestanti hanno bruciato per strada tre grandi foto che raffiguravano la premier Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di “Al rogo al rogo” e “Dimissioni, dimissioni”, mentre altri manifestanti hanno bruciato un fantoccio che raffigurava il volto del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.

In una nota, la Lega ha chiesto “di identificare i colpevoli”. “Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera”, ha affermato il vicepremier.


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