Torino

I guai giudiziari di Appendino “congelano” Conte

Con la responsabilità penale irrevocabile dell'ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per i fatti di piazza San Carlo del 3 giugno 2017 è al sicuro la leadership di Giuseppe Conte

di Redazione -

L'ex sindaca di Torino Chiara Appendino


Gli strali di Beppe Grillo su Giuseppe Conte (“ha preso più voti Berlusconi morto che lui da vivo”) e le divisioni interne a M5S potrebbero non danneggiare, almeno per il momento, la leadership di Giuseppe Conte. C’è infatti una novità. I giudici di Cassazione hanno stabilito un processo di appello per l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per la tragedia di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. È stato disposto che la responsabilità penale dell’ex prima cittadina è irrevocabile ma verrà ricalcolata l’entità della pena riducendola.

La vicenda

L’allora sindaca era stata condannata a 18 mesi di reclusione nel procedimento in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di disastro, omicidio e lesioni in forma colposa. In quella tragica serata l’ondata di panico durante la partita di Champions tra Juventus e Real Madrid provocò 1500 feriti e due vittime. Come è noto Chiara Appendino, attuale vice di “Giuseppi”, sarebbe potuta succedere a Conte nella guida del Movimento. Se ne parla da tempo nei corridoi di Palazzo e sui giornali.

Il commento di Appendino

Intanto, l’ex sindaca Appendino, che proprio oggi affronta un processo insieme a Piero Fassino, Sergio Chiamparino e altri amministratori sulla questione dei presunti inefficienti controlli sull’inquinamento a Torino, affida ai social il suo commento sulle vicende giudiziarie che la riguardano: “i giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il mio ricorso contro la sentenza di condanna per la tragedia di Piazza San Carlo, seppur stabilendo che la pena inflitta dalla Corte d’Appello dovrà essere diminuita”.

Il pensiero alle vittime

Prosegue Appendino: “Ancora oggi, a oltre 7 anni di distanza, porto con me il dolore e l’angoscia per quella maledetta notte in cui quattro rapinatori armati di spray urticante scatenarono il panico in piazza. Un gesto scellerato per il quale stanno scontando una pena di 10 anni per omicidio preterintenzionale. Da allora non ho mai smesso di rivolgere i miei pensieri alle persone coinvolte e alle loro famiglie e credo che il dolore che provo non potrà mai scomparire”.

Appendino: “I sindaci non possono essere capro espiatorio di tutto”

“Da questo processo – conclude -emerge che l’unico ente ritenuto responsabile per quegli incidenti è il Comune (e io in quanto Sindaca), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, sono stati archiviati o assolti nei vari gradi di giudizio. È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere ed accettare: il Comune e i Sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog”.

(IlTorinese.it)


Torna alle notizie in home