Grillo rivuole il simbolo 5Stelle, lo metterà in un museo
All’indomani del “grillicidio” andato in scena a Roma all’Assemblea Costituente dei 5Stelle ritorna in campo la questione del simbolo del movimento, che Beppe Grillo rivuole indietro. Tornerà a impugnare le carte bollate per impedire a Conte l’utilizzo del simbolo? “Valuteremo”, dice all’Adnkronos Enrico Maria Nadasi, amico e commercialista di Grillo, nonché cofondatore insieme al comico dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013 “proprietaria dei simboli del Movimento”: ciò che si legge nell’ultimo bilancio dell’Associazione.
“E’ opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, “Oz con i 22 mandati” (l’accenno è all’ironico commento a Conte in un recente video di Beppe Grillo, ndr), e lasci perdere quel simbolo lì. Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto. Se continua col simbolo del Movimento, si valuterà il da farsi”, prosegue Nadasi. “Beppe – spiega ancora il commercialista – ha espresso la volontà di rivolere il simbolo indietro e di estinguerlo. Questo è quello che vuole Beppe e io sono d’accordo con lui”.
“Quel simbolo rappresentava tanto per noi – prosegue Nastasi -: un Movimento che doveva realizzare una forma di politica nuova e una gestione nuova della cosa pubblica. Quel simbolo ora non rappresenta più quella cosa lì: noi lo rivogliamo indietro per estinguerlo. Lo metteremo in un museo: faremo un museo dei simboli politici e ci sarà anche quello del Movimento…”.
Nadasi ha avuto modo di scambiare con Grillo alcune impressioni sul processo costituente M5S, culminato con l’evento “Nova” andato in scena all’Eur il 23 e 24 novembre: “Abbiamo preso atto di ciò che è successo, osservando i fatti. Che delusione. Beppe? Era stupito: delle tante persone che hanno fatto parte della storia del Movimento, nessuna di esse ha preso le sue difese. Non si sono schierate, hanno aspettato. Tutti appiattiti sull’attesa che Conte potesse archiviare la regola dei due mandati. Concordo con Grillo: c’è stato un passaggio da francescani a gesuiti. Un’assemblea farsa – racconta ancora l’amico di Grillo – dove si sono votati quello che volevano. Non è più il Movimento ma un partito. Che fare ora? Faremo tutte le valutazioni del caso, a 360 gradi…”.
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