PRIMA PAGINA- Grillo in modalità becchino annuncia la morte dei 5 Stelle
Le note dell’Inno alla gioia, un carro funebre che procede lentamente per poi fermarsi con il conducente che abbassa il finestrino e dice: “Sono ottimista”. Sembra una pubblicità di Taffo, l’agenzia funebre diventata famosa per le pubblicità ciniche e irriverenti, ma decisamente divertenti, con le quali sponsorizza la propria attività. E, invece, è l’inizio dell’atteso video di Beppe Grillo con il quale il comico genovese in modalità becchino sembra volere celebrare il funerale di un “Movimento morto, stramorto”, come lui stesso lo definisce, per poi specificare la natura “compostabile” della creatura che ha fondato con Gianroberto Casaleggio grazie alla quale “questo movimento avrà un altro decorso, meraviglioso”. Una sorta di figura allegorica per rappresentare un’esperienza di quasi morte e rinascita. Morte sopraggiunta con la gestione di Giuseppe Conte che ha portato un partito “del 25% a meno della metà” dei voti e rinascita che si avrà non appena “il mago di Oz” e suoi seguaci proseguiranno per la propria strada ma non sotto le effigi storiche del Movimento 5 Stelle. All’orizzonte si intravede quindi una battaglia legale per l’utilizzo e la proprietà del simbolo, perché “vederlo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio”, scandisce a chiare lettere Grillo.
L’intervento, infatti, è dettato dalla necessità di intervenire “come garante e, quindi, come custode dei grandi valori del Movimento 5 Stelle che sono scomparsi”, quei valori, spiega il comico genovese, che sono stati posti alla base del progetto politico ideato con Casaleggio, costituendone “l’identità”, ma che sono poi stati traditi. Tra quelli maggiormente identitari Grillo fa riferimento in particolare al limite dei due mandati che rappresenta uno dei principali motivi di scontro con l’ex presidente del Consiglio che ne ha voluto e ottenuto, almeno fino all’esito della nuova votazione chiesta dal garante, che si svolgerà da domani a domenica, il superamento. Sul punto il comico genovese ricorda di aver addirittura condiviso con Giuseppe Conte l’idea che il vincolo dei due mandati diventasse legge dello Stato, diventando quindi valida per tutti i partiti e per qualsiasi eletto. Idea che, basta spulciare velocemente sui social, Conte rivendicava con entusiasmo fino a due anni fa, sostenendo nel corso di più di un comizio, che la regola dei due mandati sarebbe stata rispettata da tutti gli eletti grillini, aggiungendo addirittura “vale anche per me” perché “le cariche elettive devono avere un mandato elettorale preciso”. E venendo in particolare a quanto ricordato da Grillo, Conte effettivamente annunciava una battaglia “perché la regola del doppio mandato, così rivoluzionaria, sia adottata da tutti i partiti”. Cosa sia accaduto nel frattempo è difficile da dire, ma il guru dei pentastellati attribuisce la responsabilità alla trasformazione del Movimento 5 Stelle in “un partitino progressista” asservito alla logica “io ti appoggio il candidato Pd alle regionali in Liguria e in Emilia e tu mi appoggi il ‘ch’aggia fa’ con l’autobus e la scorta in Campania”. Attacco quest’ultimo rivolto anche a Roberto Fico che ha sposato la causa dell’attuale leader e quella del campo largo, rassicurato di essere designato come candidato governatore della coalizione di sinistra alle prossime regionali in Campania, come confermano anche diversi rumors circolati nelle ultime settimane. Non a caso, su alleanze e candidature Grillo evidenzia come, a differenza di quanto accadeva in passato, gli iscritti non siano stati consultati, a voler ulteriormente rimarcare come il nuovo corso impresso al Movimento abbia tratti che nulla hanno a che vedere con quello delle origini. Infine, l’avviso di una prossima puntata, annunciata con un “non finisce qui” e con un quasi ‘non invito’ a partecipare alle nuove votazioni, così che il quorum non venga raggiunto. “Andate a votare, se avete voglia, se no andate per funghi”, conclude il video. In serata arriva la replica di Conte: “Questa è una comunità orgogliosa, che non si lascia calpestare da nessuno, che non vuole andar per funghi”, sostiene dopo essersi detto dispiaciuto “che chi dovrebbe essere al nostro fianco e conoscerci meglio si è messo invece da tempo ai margini della nostra comunità”.
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