Attualità

GRAVI INDIZI DI REATO – Versace, la tragica fine di un’icona

di Francesca Petrosillo -


È il 15 luglio 1997, a Miami Beach il sole splende alto quando Gianni Versace, icona della moda internazionale, esce dalla sua villa, Casa Casuarina, per una passeggiata mattutina. Sono le 8:45 del mattino mentre sta facendo rientro nella sua dimora, un uomo si avvicina rapidamente, estrae una pistola e spara due colpi alla testa dello stilista. Versace crolla a terra, il sangue si riversa sui gradini della villa. I passanti si fermano, increduli. In pochi istanti, la notizia si diffonde: Gianni Versace è stato assassinato. L’ambulanza arriva, ma è troppo tardi. Il re della moda muore sul colpo.
L’assassino si chiama Andrew Cunanan, un giovane di 27 anni, già ricercato dall’FBI per una serie di omicidi avvenuti nei mesi precedenti. Ha ucciso almeno quattro persone, tra cui Jeffrey Trail, un ex ufficiale di marina, e David Madson, un architetto di successo, entrambi suoi amici. Gli omicidi si susseguono in un’escalation di violenza che culmina proprio con l’uccisione di Versace.
Cunanan è un uomo enigmatico: affascinante, colto, ma anche bugiardo patologico e manipolatore. Ama il lusso, frequenta ambienti esclusivi. Ma dietro questa facciata si nasconde un’anima “tormentata”: dopo aver finito i suoi soldi e perso il suo status, inizia la sua folle vendetta contro chi rappresenta il successo e la ricchezza che lui desidera. Dopo l’omicidio, Cunanan fugge a piedi. La polizia avvia una caccia all’uomo senza precedenti: gli agenti setacciano la città, i posti di blocco si moltiplicano e la tensione sale. Tutti vogliono catturare l’assassino del celebre stilista.
Il 23 luglio, otto giorni dopo l’omicidio di Versace, la polizia trova l’assassino nascosto in una casa galleggiante a Miami Beach. È solo, senza vie di fuga. Gli agenti si avvicinano, ma prima che possano arrestarlo, Cunanan si spara un colpo alla testa con la stessa pistola usata per uccidere Versace. La sua morte lascia aperti molti interrogativi. Perché ha scelto Versace come ultima vittima? Lo conosceva davvero, come aveva raccontato a molti amici, o era solo un’ossessione malata?
Dopo la morte di Gianni, la casa di moda passa nelle mani della sorella Donatella e del fratello Santo. Donatella prende le redini della direzione creativa, portando avanti il sogno del fratello. La sua visione della moda continua a influenzare il settore, mantenendo vivo il nome Versace.
Casa Casuarina diventa un luogo di pellegrinaggio per fan e curiosi. Gli scalini su cui Versace ha perso la vita si trasformano in un simbolo tragico della fine di un genio. Ancora oggi, il delitto di Gianni Versace rimane uno dei più discussi della storia moderna. Un omicidio che non ha solo tolto la vita a un grande stilista, ma ha segnato per sempre il mondo della moda e della cultura pop.


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