GRAVI INDIZI DI REATO – Il delitto dell’Olgiata: la verità vent’anni dopo
L'immagine di Alberica Filo Della Torre nella lettera che il marito Piero Mattei ha fatto pubblicato su alcuni quotidiani a 20 anni esatti dall'omicidio della moglie. ANSA +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++
Roma, quartiere dell’Olgiata, 10 luglio 1991. È una mattina come tante, il silenzio che avvolge la villa di Alberica Filo della Torre, una nobildonna di 42 anni, viene spezzato da un macabro ritrovamento. La governante entra nella camera della donna e scopre il corpo esanime, coperto da solo un lenzuolo. La scena del crimine è agghiacciante: Alberica giace con un laccio da tende stretto attorno al collo, segno inequivocabile di un omicidio. La notizia si diffonde rapidamente sconvolgendo il quartiere esclusivo, simbolo del lusso e della sicurezza. I carabinieri avviano immediatamente le indagini: interrogano familiari, amici, personale domestico e vicini di casa. Gli inquirenti cercano un movente: si parla di una rapina finita male, di vendette personali, di screzi familiari. Nulla sembra convincere. I media trasformano il caso in un giallo nazionale, etichettandolo come “il delitto dell’Olgiata”. Il sospetto cade anche su Winston Manuel Reyes, il domestico filippino licenziato poco tempo prima, ma mancano prove concrete. Il caso si complica, la pressione mediatica cresce, ma l’indagine si arena. Per anni, il delitto resta irrisolto, alimentando speculazioni e leggende, ma nel 2007 un nuovo capitolo si apre grazie ai progressi scientifici. Pietro Mattei chiede la riapertura del caso: i reperti vengono sottoposti all’analisi del DNA, una tecnologia non disponibile all’epoca. È la svolta. Nel 2011, il profilo genetico prelevato dal lenzuolo e dai resti biologici corrisponde a quello di Winston Reyes, che nel frattempo si è rifatto una vita in Italia. Reyes confessa: il 10 luglio 1991, preso dalla rabbia per essere stato licenziato, torna nella villa. Durante un litigio, perde il controllo e strangola Alberica con il laccio. La freddezza con cui copre il corpo e lascia la scena del crimine lascia tutti attoniti. La giustizia arriva vent’anni dopo: Winston Reyes viene condannato a 16 anni di reclusione. La vicenda dell’Olgiata non è solo un caso giudiziario, ma un simbolo di come il tempo e la scienza possano portare verità, anche quando tutto sembra perduto. Un omicidio che segna una ferita profonda, ma che insegna il valore della perseveranza nella ricerca della giustizia.
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