Grave aggressione a una madre con neonata: escalation di violenza tra giovani stranieri
Grave episodio di cronaca a Padova: una donna di 35 anni è stata aggredita in pieno giorno mentre camminava con la figlia di appena due mesi, spinta su una carrozzina. Il fatto, avvenuto il 5 novembre scorso in via Lucca, mette in luce una preoccupante tendenza legata all’aumento di episodi di violenza che coinvolgono giovani immigrati irregolari.
La donna stava tornando a casa quando è stata improvvisamente circondata da due ragazzi, un diciottenne tunisino e un diciassettenne egiziano, entrambi richiedenti protezione internazionale e senza fissa dimora. I due l’hanno strattonata e fatta cadere, rovesciando anche la carrozzina in cui si trovava la neonata, pur di impossessarsi della borsetta. L’aggressione ha destato particolare allarme per la brutalità con cui è stata portata a termine, senza alcuna considerazione per la presenza di un bambino così piccolo.
Gli agenti della Squadra Mobile di Padova, intervenuti prontamente, sono riusciti a identificare e arrestare i due giovani il 5 dicembre, a un mese esatto dai fatti. Tuttavia, le indagini non si sono fermate. Durante gli accertamenti, gli inquirenti hanno rilevato che lo smartphone sottratto alla donna risultava ancora attivo. Seguendo il segnale, gli agenti sono risaliti a un diciannovenne tunisino ospite presso una cooperativa nella provincia di Padova. Il giovane è stato trovato in possesso del telefono e denunciato per ricettazione. Lo smartphone è stato restituito alla legittima proprietaria, mentre il questore ha immediatamente avviato le procedure per verificare la posizione amministrativa del diciannovenne sul territorio italiano.
La riflessione su un fenomeno allarmante
L’episodio rappresenta un ulteriore tassello in una serie di crimini che vedono protagonisti giovani immigrati, spesso richiedenti protezione internazionale. Questi fatti sollevano interrogativi importanti sulle misure di integrazione, sui controlli relativi a chi ottiene accesso al sistema di accoglienza e sulla necessità di politiche più incisive per contrastare la crescente sensazione di insicurezza nelle città.
A preoccupare, inoltre, è l’età sempre più giovane degli autori di reati violenti e la natura brutale delle loro azioni, che non risparmiano neppure i soggetti più vulnerabili, come una madre con un neonato e gli anziani. Le istituzioni sono chiamate a rispondere con fermezza per garantire la sicurezza dei cittadini e ricostruire un clima di fiducia, anche attraverso interventi volti a prevenire la marginalizzazione e a promuovere una convivenza civile.
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