Politica

PRIMA PAGINA-Governo, il bilancio del 2024 e l’agenda per il 2025

di Giuseppe Ariola -


In occasione dell’ultimo giorno dell’anno abbiamo fatto il punto sul 2024 con Matilde Siracusano, Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento in quota Forza Italia, con lo sguardo rivolto a quella che sarà l’agenda di governo per il 2025.
Una domanda di rito in questo periodo dell’anno, che bilancio fa del 2024?
“Il bilancio è senza alcun dubbio positivo, sia per il governo che per il mio partito, Forza Italia. In una congiuntura internazionale estremamente complessa – con una guerra nel cuore dell’Europa e con un conflitto che intacca gli equilibri geopolitici mondiali, come quello in Medio Oriente – il nostro è il Paese più stabile del Continente, sia dal punto di vista politico che economico. In Germania, in Francia, nel Regno Unito, abbiamo costanti fibrillazioni, con governi che cadono e maggioranze debolissime; in Italia l’esecutivo di centrodestra presieduto da Giorgia Meloni è forte, coeso, e guida la Nazione da oltre due anni con autorevolezza e credibilità. Anche dal punto di vista economico i nostri partner europei – basti pensare alla epocale crisi del manufatturiero tedesco – non se la passano affatto bene, mentre l’Italia ha un Pil col segno più, il record di occupati, e ottime prospettive per il futuro. In questo scenario Forza Italia, con la segreteria Tajani, continua a crescere ed è ormai la seconda forza politica della nostra coalizione”.
Durante la sessione di Bilancio è emerso qualche dissapore in maggioranza. Come procedono i rapporti tra gli alleati di governo?
“Il centrodestra è, per l’appunto, una coalizione, non un partito unico. È normale che su alcuni temi ci possano essere sensibilità diverse. Tra noi e la Lega, nell’ambito della manovra e di altri provvedimenti, nelle ultime settimane c’è stato qualche piccolo disallineamento, ma niente di estremamente grave: gli amici del Carroccio hanno la testa dura, ma anche noi di Forza Italia non scherziamo. Ad ogni modo, la nostra area politica ha dimostrato in questi anni grande maturità e la capacità di trovare sempre la sintesi. L’unità del centrodestra – così come ci ha insegnato il presidente Silvio Berlusconi – è un valore che va difeso e custodito”.
La rimodulazione della seconda aliquota Irpef che non è si è riusciti a introdurre in manovra nel 2024 resta un obiettivo del governo?
“Il taglio della pressione fiscale è un obiettivo comune della coalizione di governo. In tanti negli scorsi anni parlavano di taglio del costo del lavoro, solo il centrodestra ha limato sensibilmente il cuneo fiscale mettendo più soldi nelle tasche degli italiani. Così come abbiamo iniziato ad introdurre gradualmente la flat tax per supportare i lavoratori autonomi. Il taglio del secondo scaglione Irpef al 33%, in modo particolare per Forza Italia, resta un obiettivo chiave per procedere su questa strada. L’Italia è uno dei Paesi al mondo con la più alta e invasiva pressione fiscale: noi vogliamo che le tasse vengano pagate da tutti, ma che il fisco sia equo e sostenibile per le famiglie, per i lavoratori e per le imprese”.
L’agenda del 2025 sarà occupata da appuntamenti importanti, su tutti la riforma della giustizia e il premierato. Che previsione fa?
“La riforma della giustizia – con misure chiave come la separazione delle carriere – non può più attendere. In questi anni, grazie a Forza Italia e all’azione del ministro Nordio a via Arenula, sono stati fatti importanti passi in avanti, diffondendo la cultura del garantismo e archiviando la buia stagione giustizialista grillina, ma c’è ancora moltissimo da fare. Separare le carriere, tra magistratura inquirente e giudicante, è una priorità per avere una giustizia più giusta, con maggiori garanzie per l’imputato, definendo meglio diritti e doveri delle parti durante un processo. Occorrerà intervenire anche sulla carcerazione preventiva, strumento estremamente abusato con casi clamorosi di malagiustizia, e a mio avviso bisognerà anche andare verso la responsabilità civile dei magistrati. In Italia un medico, un ingegnere, un architetto, un qualsiasi professionista, se sbaglia paga, un magistrato no: una circostanza quanto meno curiosa. Sul premierato, infine, andremo avanti con determinazione. Il ministro Casellati sta facendo un lavoro straordinario per regalare al Paese un nuovo assetto istituzionale, con l’elezione diretta del presidente del Consiglio, che dia chiarezza e stabilità: stop ai governi nati in Parlamento senza alcun mandato popolare, chi vince governa – se ne è capace – per 5 anni e poi verrà giudicato nelle urne”.
Dopo l’accelerazione impressa dal governatore della Campania De Luca, la questione del terzo mandato, cara anche alla Lega, è tornata di stretta attualità a fine 2024. Cosa accadrà?
“Non ho la palla di vetro, e non faccio previsioni. La linea del mio partito è chiara: guidare una Regione o un Comune per 10 anni è già un arco di tempo importante e consono per concretizzare programmi e politiche per i territori. Dopo due mandati penso, dunque, sia giusto passare il testimone”.


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