Attualità

La manona di Trump dietro le nozze Google-Wiz

di Cristiana Flaminio -


Ci sarebbe la manona di Donald Trump dietro l’affare del secolo e cioè l’acquisizione, per 32 miliardi di dollari, dell’israeliana Wiz da parte di Google. L’operazione è andata in porto dopo che, quasi un anno fa, era stata rifiutata un’offerta da 23 miliardi avanzata da Mountain View. Con Wiz, società leader nel cloud, Google blinda la sua posizione di leader del mercato nei servizi digitali puntellando, una volta di più, il suo primato globale. A sbloccare l’affare sarebbe stata (anche) la scelta della Casa Bianca di piazzare Andrew Ferguson alla presidenza della Federal Trade Commission e Gail Slater all’Antitrust del Dipartimento Usa di Giustizia. Si tratta di profili che, stando a quanto riportano le agenzie internazionali, avrebbero dato alle società coinvolte nel deal maggiori profili di sicurezza. Già, perché il matrimonio, già quando se ne parlava mesi fa, era già finito nel mirino delle autorità Usa che minacciavano di farlo saltare in ossequio alle norme sulla concorrenza. Con Trump, che punta fortissimo sull’hitech, questo problema pare ridimensionato. Tuttavia, da quanto emerge dall’intesa, per ogni evenienza le due società si sarebbero accordate su un’eventuale commissione di risoluzione alzata a 3,2 miliardi casomai l’acquisizione venisse mandata a monte dall’Antitrust o dalla Ftc. Un’ipotesi che rimane possibile ma che è più lontana di quanto lo fosse con Biden, che minacciava lo spacchettamento di Google, alla Casa Bianca. Per Trump il digitale è la frontiera da difendere e tutelare a ogni costo. E l’intesa Google-Wiz un passaggio decisivo per confermare il primato hitech degli Usa.


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