Economia

“Google monopolista”, la stangata Usa al gigante web

di Giovanni Vasso -


Google è un monopolista “e come tale ha agito per mantenere il suo monopolio”. I giudici americani, per la precisione il giudice federale Amit Mehta, ha inflitto una mazzata al colosso di Mountain View. Google ha violato la legge antitrust degli Stati Uniti d’America e, precisamente, “ha violato la sezione 2 dello Sherman Act” che sancisce come illegale ogni tentativo di “monopolizzare” un ambito economico e commerciale. Ma con quale escamotage Google è riuscita a ottenere un ruolo da monopolista nel mercato digitale? Semplice, innaffiando di miliardi la concorrenza per ottenere contratti in esclusiva e “assicurarsi una posizione dominante come fornitore di ricerca predefinito a livello mondiale” tanto sui browser web “classici” quanto rispetto al pianeta smartphone. Grazie a queste intese, l’ultima delle quali, con Apple, ha fatto gridare allo scandalo gli esperti del settore, secondo il giudice Mehta, Big G sarebbe riuscita a frenare la crescita dei rivali, in particolar modo di Microsoft. Prima DuckDuckGo e poi Bing hanno tentato, con alterne fortune, di rivaleggiare con Google. Il primo ha perso senza appello, il secondo invece, grazie all’Ai e al successo di ChatGpt, è riuscito a imporsi all’attenzione del mercato e degli utenti. Ma non è finita qui. Già, perché potendo contare su una posizione di sostanziale monopolio, Google sarebbe riuscita a imporre prezzi elevati nella pubblicità. Guadagnando, così, miliardi di dollari. A detrimento, secondo i giudici americani, della libera concorrenza.


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