Economia

Google paga 326 milioni e rottama indagine e pendenze col Fisco

di Cristiana Flaminio -


Mentre il Paese si divide sull’opportunità di concedere ai contribuenti sfibrati dal Fisco una nuova rottamazione, Google salda le tasse eluse sborsando 326 milioni e mandando, così, in archivio l’indagine aperta a suo carico dalla Procura di Milano. Il colosso di Mountain View ha raggiunto un accordo con l’Erario italiano e sgancia qualcosa come 326 milioni di euro, per la precisione 325,9 milioni. Una somma che deriva dalle omesse presentazioni delle dichiarazioni annuali dei redditi prodotti in Italia, tra il 2015 e il 2019, delle dichiarazioni annuali di sostituto d’imposta, relativamente alle ritenute che Google Irlanda avrebbe dovuto applicare sulle royalties corrisposte alle società estere appartenenti al medesimo Gruppo, in ragione dell’utilizzo e sfruttamento, da parte della stabile organizzazione, di tutti i programmi, algoritmi, marchi e proprietà intellettuali costituenti, nel loro complesso, la tecnologia Google. Con l’adesione al patto da parte dei manager della multinazionale americana, i magistrati milanesi hanno chiesto l’archiviazione del procedimento che ipotizzava una frode fiscale da quasi 900 milioni di euro. La Procura meneghina, inoltre, ha tenuto a precisare che l’azienda Usa, o meglio la “filiale” irlandese, non hanno mai evaso le tasse, semmai le hanno eluse. Insomma, Google staccando un maxi-assegno da 326 milioni e rottama, insieme alle pendenze col Fisco, pure l’inchiesta che l’aveva coinvolta. Mentre in Italia il dibattito sulla rottamazione prosegue, senza esclusione di colpi, in seno alla stessa maggioranza di governo con furibondi scambi di accuse nemmeno troppo sotterranei.


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