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“Golfo d’America”, il Messico pronto a fare causa a Google

di Dave Hill Cirio -


“Abbiamo un contenzioso con Google” e “se necessario procederemo, intraprendendo un’azione civile”. Lo ha detto la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, minacciando di denunciare Google per aver fatto “sparire” il Golfo del Messico trasformato per gli utenti negli Stati Uniti in “Golfo d’America” dopo la decisione del presidente americano Donald Trump. La presidente messicana esorta Google a riconsiderare la decisione di rinominare il Golfo del Messico “Golfo d’America” ​​per gli utenti statunitensi, preparandosi ad un contenzioso che farà scalpore.

Sheinbaum aveva finora ripetutamente criticato la mossa, sostenendo che il nome “Golfo del Messico” è da tempo riconosciuto a livello internazionale, rammentando che, ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare entrata in vigore nel 1994, un Paese sovrano controlla le acque fino a sole 12 miglia nautiche dalla sua costa. La nuova denominazione, pertanto, dovrebbe essere applicabile solo alla zona americana che si estende dalle sue coste, anziché all’intero attuale Golfo del Messico.

La presidente aveva pure ricordato che il nome attuale del bacino idrico è registrato presso l’Organizzazione idrografica internazionale, a cui appartengono entrambi i Paesi e aveva chiesto a Google di implementare una designazione “America messicana” per gran parte del Nord America.

Secondo Nbc News, la denominazione “America Mexicana” in spagnolo fu utilizzata per una mappa del 1607 usata dai mercanti olandesi e nella Costituzione di Apatzingan del 1814 redatta durante la guerra d’indipendenza del Messico dalla Spagna.

Proteste che si scontrano con uno stallo: il colosso tech ha già modificato la designazione del Golfo del Messico in Golfo d’America per gli utenti che accedono all’app negli Stati Uniti mentre i navigatori di altre regioni del mondo incroceranno la denominazione “Golfo del Messico (Golfo d’America)”.


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