Attualità

“Giustizia privata”, investe e uccide chi l’ha scippata. Fermata una nota imprenditrice

di Angelo Vitale -


E’ successo a Viareggio, è un omicidio mosso da un proposito di “giustizia privata” come nel noto film che interrogò gli Stati Uniti sui limiti di una possibile aspirazione alla vendetta. Nella nota località turistica proprio una nota imprenditrice balneare è l’omicida di un uomo di 47 anni, Malkoun Said, un cittadino algerino che era morto nell’ospedale Versilia dopo essere stato trovato in gravissime condizioni lungo via del Coppino da una coppia. I due, intorno alla mezzanotte, avevano chiamato i soccorsi del 118 per l’uomo schiacciato contro il muro, riconosciuto come uno dei numerosi senzatetto che frequentano la Darsena di Viareggio vivendo di espedienti.

Poi, l’intervento delle forze dell’ordine, l’acquisizione piena delle testimonianze e di filmati delle telecamere che hanno incastrato la donna. Secondo quanto ricostruito, il 47enne era stato investito da un’auto che poi si era data alla fuga. Un investimento non casuale. Dopo essere stato investito dal veicolo, l’uomo sarebbe stato schiacciato dalla vettura contro la vetrata di un negozio.

La squadra mobile della Questura di Lucca ed il commissariato di Viareggio hanno identificato la presunta autrice dell’investimento in poche ore: si tratta di una sessantacinquenne italiana di Viareggio, che è stata fermata su ordine della Procura della Repubblica di Lucca guidata da Domenico Manzione. Nei suoi confronti, Cinzia Dal Pino è la titolare del noto Lido Milano della Darsena, pende l’accusa di omicidio volontario. L’esito delle indagini, si spiega dalla Questura, è il frutto dell’analisi delle immagini delle telecamere presenti nelle vicinanze del luogo dell’incidente. Dai primi accertamenti, la donna che aveva subito dall’uomo lo scippo della sua borsa – pare anche a seguito di una minaccia con un coltello – , avrebbe agito subito per vendicarsi del furto subito. E secondo alcune versioni sarebbe passata sul corpo dell’uomo tre volte alla guida del suo Suv. Un caso di completa “giustizia privata”.

Solo poche parole agli inquirenti, riportate dal Corriere Fiorentino: “Mi aveva scippato”.


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