Politica

Giuli precisa circa la sua audizione in procura su Gilioli

di Lino Sasso -


Sono passate ormai svariate settimane, il ministro si è dimesso, al suo posto adesso c’è Alessandro Giuli, ma il caso Sangiuliano continua a impegnare la cronaca politica. E ovviamente quella giudiziaria, complice sia l’esposto presentato dall’ex ministro della Cultura nei confronti di Maria Rosaria Boccia, su presunta amante e certamente mancata consigliera per i Grandi Eventi al dicastero di via del Collegio romano, che la denuncia sporta dal deputato Angelo Bonelli, che, infine, l’indagine avviata dalla Corte dei Conti del Lazio.

Gli strascichi del caso Sangiuliano si dimostrano essere più lunghi, ma anche più impegnativi, di quanto forse previsto. A lasciare il ministero della Cultura non è stato infatti solamente Gennaro Sangiuliano, perché con l’arrivo di Alessandro Giuli è stato fatto fuori anche il capo di gabinetto, il Consigliere Francesco Gilioli, proprio per ordine del neo ministro che lo ha sostituito con il discusso Francesco Spano, ex direttore dell’UNAR – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, ente che fa capo alla Presidenza del Consiglio – dove fu piazzato all’epoca del governo Gentiloni.

Sta di fatto che dopo la rimozione di Francesco Gilioli, alla cui cacciata dai vertici del ministero sono seguite ricostruzioni tanto gravi quanto allarmanti, essendo stato tacciato, a quanto si è appreso, di inaffidabilità e gravi comportamenti relativi al proprio incarico, il ministro Giuli è stato ascoltato in procura sul caso Sangiuliano in qualità di persona informata sui fatti, proprio in merito all’ex capo di gabinetto. Inoltre, pochi giorni prima i Carabinieri si erano recati al ministero dove, in due riprese, aveva sequestrato incartamenti e documentazione di eventuale interesse per l’indagine.

Del colloquio tra il ministro Giuli e i magistrati non è trapelato molto, ma la notizia ha assunto subito una certa rilevanza, sebbene l’episodio non rilevasse particolari stranezze. Eppure, all’indomani dell’incontro con i pm, il ministro della Cultura si è premurato di precisare che “le ricostruzioni diffuse dalla stampa riguardanti il contenuto della mia audizione in Procura del 17 ottobre 2024, e in particolare le affermazioni secondo cui l’ex Capo di Gabinetto, Consigliere Francesco Gilioli, avrebbe mostrato lentezza e/o reticenza nel collaborare con gli inquirenti in merito al caso Sangiuliano-Boccia, sono del tutto prive di fondamento”.

Una puntualizzazione che suona stranamente vaga e della quale non si comprendono bene le ricadute, se non per il fatto che, a quanto pare, le conseguenze del caso Sangiuliano sono ancora ben lungi dal potersi dire finite.


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