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Giù le due ciminiere ex Enel, Piombino ora guarda al futuro LE FOTO, I VIDEO

di Angelo Vitale -


Non esistono più, sono state abbattute: le due ciminiere dell’ex centrale Enel di Tor del Sale a Piombino, dismessa nel 2015, non disegnano più la skyline della città toscana.

Tre anni per concludere l’abbattimento, a partire dal novembre 2021, nel perimetro di centrale, secondo un cronoprogramma che ha visto la società Tor del Sale Spa procedere agli smantellamenti delle strutture preesistenti.

Il passo cruciale, pure il più scenografico, questa mattina con la demolizione delle due grandi ciminiere alte quasi 200 metri che svettavano sul golfo di Piombino che da marzo dell’anno scorso ospita il rigassificatore Golar Tundra di Snam. Un abbattimento avvenuto con microcariche esplosive, a segnare il proposito di un progetto di riqualificazione che intende trasformare il sito industriale dismesso in un innovativo polo indirizzato al turismo sostenibile, con numerose opportunità e strutture dedicate all’attività fisica, allo svago e alla nautica.

Alla demolizione presenti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, i rappresentanti di Tor del Sale e di Enel. “L’intervento sulla ex Centrale Enel in generale e l’abbattimento delle ciminiere – ha affermato Francesco Ferrari, sindaco di Piombino – è il simbolo di una città che cambia: da area industriale a struttura turistico ricettiva. Grazie all’approvazione del piano strutturale di pochi mesi fa, abbiamo chiuso un iter cruciale per proseguire senza rallentamenti, due ciminiere che lasciano spazio a nuove opportunità”.

Come è avvenuta la demolizione delle ciminiere

Alle 10.00 del mattino le due ciminiere in cemento armato, alte 195 metri e pesanti complessivamente 14mila tonnellate, sono state abbattute con microcariche esplosive che ne hanno prodotto il ribaltamento fino a terra. Alla base di ogni ciminiera sono stati realizzati 470 fori in cui sono stati posizionati 88 chili di esplosivo in cartucce con lo scopo di disintegrare completamente il calcestruzzo, innescando il cinematismo di collasso simile a quello del taglio di un albero alto quasi 200 metri. Le direzioni di caduta previste per le ciminiere sono state leggermente diverse e scelte per ricadere completamente entro il perimetro del cantiere recando il minor disturbo possibile verso l’esterno.

Un intervento progettato per garantire la massima sicurezza adottando tutte le misure di mitigazione dei principali disturbi con particolare attenzione alla tutela della avifauna presente nella riserva naturale regionale del Wwf Padule Orti Bottagone che confina con il cantiere. Previste in proposito anche speciali microcariche dissuasorie fatte esplodere alcuni secondi prima della detonazione vera e propria, per consentire agli uccelli di allontanarsi per tempo dalle aree vicine alle ciminiere. E poi, per l’abbattimento delle polveri prodotte dall’impatto a terra delle due ciminiere, sono stati usati cannoni ad acqua simili a quelli per l’innevamento artificiale delle piste da sci e muri d’acqua sollevati in aria da cariche lineari di esplosivo immerse in vasche.

La storia della centrale

La centrale Enel di Piombino entrò in servizio nel 1977 e fu chiamata per l’ultima volta in produzione dodici anni fa. Nel 2015, il nulla osta alla dismissione da parte del ministero dello Sviluppo economico. In questi anni, la demolizione dei trasformatori della stazione elettrica e dei cinque serbatoi che contenevano l’olio combustibile. E poi quella delle turbine, della sala macchine, degli edifici ausiliari, di alcuni fabbricati adibiti a uffici, di una caldaia mentre le ultime tre tre sono in fase di abbattimento. Grazie a una convenzione, l’Oasi Padule Orti Bottagone del Wwf continuerà ad utilizzare una parte di terreni di proprietà Enel ove Tor del Sale ha realizzato portali nido a fianco della centrale per i balestrucci, uccelli migratori della famiglia delle rondini che nidificavano nell’area delle caldaie.

In questo articolo le foto a cura di Sofia Bianchini e i video di Alessandro Salaorni e Sandro Nardoni sull’abbattimento




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