Politica

Giovanardi: “Ustica profanata. Si continua a diffondere un racconto di fantasia”

di Edoardo Sirignano -

CARLO GIOVANARDI POPOLO E LIBERTA'


di EDOARDO SIRIGNANO

“Su Ustica si continua a diffondere un racconto di fantasia, facendo passare per vere delle balle e screditando uomini, che invece dovrebbero essere ricordati in positivo. I media ancora non hanno capito o fanno finta di non capire cosa è successo. Ecco perché abbiamo diffidato La 7”. A dirlo Carlo Giovanardi, ex ministro ed esperto conoscitore della questione.

Perché “Il Muro di Gomma” ha riaperto un dibattito così acceso?

Il problema è che dal 1991, i film, gli sceneggiati, le canzoni e le fiction hanno provato a convincere gli italiani che siamo davanti a un mistero, che c’è stata una battaglia aerea, che ci sono dei generali traditori, che è avvenuto quanto raccontato nel “Muro di Gomma”. Argomenti su cui appunto Purgatori ha costruito una carriera. Dall’altra, parte, invece, c’è la realtà.

Quale?

Quella dei processi, delle sentenze, delle perizie. Questi hanno accertato che è esplosa una bomba, assolvendo da ogni responsabilità tutti i generali. Veltroni, che parla di missile, può spiegarmi dove ha trovato un elemento a favore della battaglia aerea?

Come fa a dirlo?

Non ho seguito le cose al bar sport. Ero al governo e come ministro su Ustica ho riferito al Parlamento. Quattro anni fa sono stato chiamato dal premier Conte che mi ha fatto diffidare a rendere note le carte riservate che avevo consultato rispetto a possibili minacce palestinesi. Agli stessi parenti delle vittime è stato detto che quella documentazione non doveva essere conosciuta per tutelare l’interesse nazionale. Solo con Draghi, un anno fa il governo ha cambiato parere e quindi quasi tutto è consultabile all’Archivio di Stato.

Perché quasi tutto?

L’Italia, come tutti i Paesi europei, alla fine degli anni 70, quando si trattava di evitare stragi terroristiche, arrivava a compromessi con la resistenza palestinese per non avere attentati in casa.

Siamo, quindi, di fronte a un depistaggio…

Assolutamente! Mi riferisco, appunto, alle balle inventate da Purgatori e altri, che hanno finito per nascondere la vera storia di Ustica.

Purgatori, però, in passato è stato querelato…

Lo sceneggiatore, devo essere sincero, è stato sempre onesto. Per difendersi dalle querele ha sempre parlato in sede giudiziaria di rappresentazione artistica, ovvero di un qualcosa che si basa sulla fantasia. Non ha mai parlato di ricostruzione storica-documentaria. Le presidentesse dell’associazione per la Verità su Ustica Flavia Bertolucci e Giuliana Cavazza hanno chiesto soltanto che si dicesse prima del film che il contenuto non corrispondeva alla realtà dei fatti. Non solo La 7 ha scelto di non dirlo, ma addirittura Luca Telese ha messo l’accento sul lungo e travagliato cammino giudiziario, senza ricordare che è stata accertata tecnicamente nel processo penale l’esplosione di una bomba ed esclusa dalla Cassazione penale ogni ipotesi di battaglia aerea.

Gli stessi familiari delle vittime, comunque, talvolta hanno raccontato altro…

La ricerca della verità, comunque, va oltre il dolore. Spesso mi chiedo perché la strage di Bologna, dove è esplosa una bomba sia considerata una tragedia, mentre un aereo esploso per la stessa causa no.

Come pensate di comportarvi, adesso, con La 7, che a vostro parere ha commesso un errore?

Le due presidentesse hanno fatto una diffida formale in cui hanno invitato a non trasmettere il film se non preceduto dalla comunicazione che tutti gli ufficiali dell’Aeronautica Militare a cui si allude sono stati assolti dalle accuse nei loro confronti perché il fatto non sussiste dopo aver fatto appello alla sentenza di prescrizione. Deve essere chiaro, per non continuare ad alimentare campagne diffamatorie, che la trama del film è fantasia, come ammesso dallo stesso sceneggiatore e non bisogna invece diffondere versioni create ad arte. Bisognerebbe indagare su altro.

Su cosa?

Su chi ha messo la bomba, sull’esistenza del famoso lodo Moro e sulle dinamiche del terrorismo palestinese che in quel drammatico 1980 aveva più volte minacciato l’Italia perché teneva in carcere Abu Salek, arrestato ad Ortona per il trasporto dei famosi missili terra-aria.

Perché si è esitato?

Fino al governo Renzi neanche i magistrati avevano potuto accedere al carteggio, figuriamoci i giornalisti e le persone comuni. Ecco perché oggi circolano tante menzogne. La verità è un’altra, ovvero che dietro a questa leggenda della battaglia aerea si nasconde il tentativo di coprire le responsabilità del terrorismo palestinese.

Il suo intento, quindi, era creare morte e distruzione?

Analizzando le carte, mi sono fatto un’idea. Ritengo che la bomba doveva esplodere quando l’aereo, che purtroppo aveva due ore di ritardo, sarebbe già stato parcheggiato da tempo a Palermo. Si è trattato di un avvertimento, che probabilmente ha avuto conseguenze più tragiche di quelle previste.


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