Politica

Giorgia Meloni soddisfatta per quanto ottenuto al Consiglio Ue

di Lino Sasso -


La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rivendicato i successi ottenuti dall’Italia durante il Consiglio europeo su diversi fronti, dalla difesa all’industria, fino alla politica migratoria e ai rapporti commerciali con gli Stati Uniti. Uno dei punti centrali riguarda la difesa: l’Italia ha ottenuto che gli investimenti nel settore non pesino direttamente sul debito nazionale, grazie all’uso di strumenti europei come InvestEU. Sul piano industriale, Meloni ha sottolineato l’importanza dell’inserimento della politica industriale nelle conclusioni del Consiglio e il riconoscimento del principio di neutralità tecnologica. In particolare, ha evidenziato i risultati per l’automotive: l’Italia, insieme alla Repubblica Ceca, ha ottenuto il rinvio delle multe per i produttori che non raggiungeranno i target di emissioni del 2025 e l’anticipo della revisione delle normative. Sul tema della semplificazione burocratica, Meloni ha annunciato un accordo per ridurre gli oneri amministrativi del 25% e del 35% per le piccole e medie imprese entro il 2025, una misura accolta positivamente dalla Commissione europea. Per quanto riguarda la migrazione, l’Italia sostiene il nuovo regolamento sui rimpatri e chiede di anticipare la pubblicazione della lista UE dei Paesi sicuri, ritenendola un elemento chiave per la gestione dei flussi migratori. Sul fronte della sicurezza internazionale, la Giorgia Meloni ha ribadito il sostegno all’Ucraina, avanzando la proposta di estendere le garanzie dell’articolo 5 della NATO anche senza un’adesione formale del Paese all’Alleanza Atlantica. Secondo Meloni, questa soluzione rappresenterebbe un deterrente efficace contro la Russia, che non dovrebbe opporsi se non ha reali intenzioni aggressive. Un altro tema delicato riguarda la guerra commerciale con gli Stati Uniti. Meloni ha invitato alla prudenza nella risposta ai dazi americani, sottolineando che una reazione automatica potrebbe aumentare l’inflazione e portare a un rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE. Ha citato le stime della presidente Christine Lagarde, secondo cui i dazi potrebbero ridurre il PIL europeo dello 0,3% nel primo anno, con un impatto che potrebbe salire fino allo 0,5% in caso di ritorsioni UE. Per questo ha giudicato saggia la decisione della Commissione europea di rinviare l’adozione delle contromisure, in modo da poter valutare con maggiore precisione le conseguenze economiche. Sul fronte interno, Meloni ha anche affrontato le polemiche sorte in Parlamento in seguito al suo intervento sul Manifesto di Ventotene. Ha respinto le critiche dell’opposizione, affermando di aver semplicemente espresso un giudizio politico su un testo che non condivide, in particolare per l’idea che il popolo debba essere “educato” anziché ascoltato. Ha definito la reazione della sinistra “scomposta e nostalgica”, rivendicando il diritto di dissentire. Infine, interpellata su un possibile viaggio negli Stati Uniti, Meloni ha confermato l’intenzione di recarsi alla Casa Bianca, pur senza aver ancora fissato una data.


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