Giorgia Meloni e la rinascita di Bagnoli: “Sbaglia chi faceva solo assistenzialismo”
Oltre un miliardo di euro per poter mettere la parola fine a oltre trent’anni di “promesse tradite” su Bagnoli e l’ex area Italsider. Questo, in estrema sintesi, l’obiettivo – rimarcato dal premier Giorgia Meloni – del protocollo d’intesa firmato ieri a Napoli dallo stesso premier e dal commissario straordinario del governo per il Sin Bagnoli-Coroglio e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Prevista, come detto, la copertura di un miliardo e duecento milioni di euro per gli interventi di risanamento ambientale e rigenerazione urbana di quel comprensorio. Un obiettivo preciso, concreto per garantire finalmente una risposta che ponga fine a una situazione di degrado diventata insostenibile. Al punto da far dire a Meloni che si tratterà dell’opera “di risanamento ambientale più ambiziosa dell’Europa”. Gli interventi previsti vanno infatti dal completamento della bonifica del parco urbano alla realizzazione delle infrastrutture energetiche e idriche, la parziale rimozione della colmata a mare e la bonifica degli arenili. Per il premier, completare il risanamento di Bagnoli “è un investimento strategico per la Campania, per il Sud e per l’Italia e rivendica la scelta di questo governo di aver voluto destinare a questo progetto 1,2 milioni di euro di risorse della coesione”. L’iniziativa del governo è stata salutata con grande soddisfazione da Manfredi, il quale ha auspicato che “sia la volta buona per Bagnoli. Con la copertura finanziaria possono partire i lavori su tutto, bonifiche e infrastrutture. Finalmente possiamo completare in tempi rapidi il recupero di quest’area fondamentale per la città”. Manfredi ha aggiunto che in ogni caso c’è ancora tanto da fare per Napoli: infrastrutture da completare, prolungamenti della metropolitana, nuovi assi viari, realizzazione dei tanti programmi di trasformazione delle periferie, oltre a quelli che già sono partiti con i fondi del Pnrr. “Abbiamo tanti progetti in corso – ha detto ancora il commissario straordinario -. Chiederò ovviamente al presidente del Consiglio di essere vicino alla città per poter realizzare questa grande trasformazione di una Napoli che oggi è vernante una Napoli che sta correndo e che però ha bisogno del sostegno di tutte le istituzioni: ha bisogno del sostegno del Governo, dell’Europa. Questo è il lavoro che stiamo facendo e continueremo a fare”. Ampie rassicurazioni sono arrivare da Meloni che ha esteso questo sue promesse anche agli attivisti e ai cittadini (circa un centinaio) che stavano manifestando all’esterno dell’auditorium della Porta del Parco, di Bagnoli, chiedendo loro di “darci la possibilità di dimostrare che le cose possono cambiare. Siano qui per questo, lo Stato ci mette la faccia”. La svolta è nell’elemento “non secondario” mancato per anni a Bagnoli: le risorse, quelle che, ha sottolineato il premier, “nel Mezzogiorno sono sempre state spese per interventi strategici”.
Alla cerimonia c’era anche il presidente della Regine Campania, Vincenzo de Luca. Che si è presentato a Meloni affermando di essere “il civile De Luca; le rinnovo il mio benvenuto”. “La ringrazio”, la replica di Giorgia Meloni. Un brevissimo interlocutorio, dunque, ma che di fatto ha posto fine al caso di Caivano quando Meloni salutò il governatore citando l’insulto “quella st…a” che De Luca le aveva rivolto durante un fuorionda. “L’ho salutata come sapete, tutto tranquillo, non ci sono stati problemi particolari”, la nuova controreplica del governatore campano. Una “pace” suggellata anche dall’invito dello stesso premier a De Luca a salire sul palco dell’auditorium per la foto di rito finale. Dopo avere accolto l’invito, lo stesso De Luca ha ricordato al premier e al ministro per le Politiche di coesione, Raffaele Fitto, l’urgenza di firmare l’accordo di coesione tra Governo e Regione. “Stiamo lavorando, ci vedremo presto”, è stata la rassicurazione del ministro. “Mi auguro – ha chiosato De Luca – che si concluda questo lungo calvario e si possa così approvare l’accordo di coesione”.
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