Cultura & Spettacolo

Gigolò per caso: se torna la commedia all’italiana

di Nicola Santini -


Parliamo, per cominciare di Christian De Sica, che sbaglia chi vuole relegare nel file dei cinepanettoni, e riportiamolo alle origini: la commedia all’italiana non è mai uscita dalle sue corde, dal suo storytelling, dal suo modo di raccontare il Paese, le sue irrinunciabili miserie al pari delle caratteristiche che ci rendono unici al mondo: un occhio ironico verso tutto e tutti che salva la vita anche nelle disgrazie peggiori, la capacità di elevare il nulla e sminuire il tutto con la forza della verve personale, il dar vita non solo al proprio personaggio ma anche a tutti quelli che gli ronzano intorno. Che si parli di professionisti di certa capacità, come di camei. Christian De Sica è questa cosa qui. E in questa brillante serie non è da solo. Oltre al protagonista, il cast della serie è composto da: Pietro Sermonti, Ambra Angiolini, Asia Argento, Frank Matano, Greg, Francesco Bruni. Marco Messeri, Sandra Milo e Stefania Sandrelli. E per non farci mancare niente, anche delle signore guest star: Virginia Raffaele, Isabella Ferrari e Gloria Guida.
Uno legge i titoli di testa e già si diverte.
Sei gli episodi della serie, tutti disponibile su Prime Video della durata di 28 minuti ciascuno: rischio di annoiarsi o addormentarsi, nullo.
La trama è leggera, facile, valorizza le personalità che si alternano davanti alla macchina da presa.
L’incipit è l’improvvisa notizia dell’infarto del padre Giacomo (a cui dà il volto Christian De Sica) che ribalta la pacatissima vita del figlio Alfonso (Pietro Sermonti). Vittima del padrone del negozio di orologi dove lavora come commesso (Greg, al secolo Claudio Gregori), è in crisi con la moglie frustrata (tempismo perfetto per Ambra Angiolini) con cui frequenta una terapista di coppia interpretata da un’improbabile quanto bravissima Asia Argento.
Il giovane si trova fare i conti con una presenza con la quale ha da sempre un rapporto di grande conflittualità. Un genitore strabordante di carattere, in netto contrasto con la sua pacata timidezza. Ed è proprio ora che scopre che lui non era l’antiquario che credeva, ma un attempato gigolò, adorato da un tot di inconsolabili clienti che ora dovrà cercare di soddisfare in prima persona, per evitare il collasso dell’attività paterna e risollevarsi dai propri problemi economici.
Inizia così per lui una nuova vita, anche dal profilo sessuale, che lo proietterà in un viaggio di consapevolezza e scoperta, anche dell’universo femminile che per carattere e amore del quieto vivere, non aveva mai esplorato a fondo.
In linea con le dinamiche DeSichiane, c’è un universo che gira attorno al protagonista: dal sacro, Don Luigi (Frank Matano), sacerdote al profano con una coppia di balordi (Antonio Bannò e Francesco Bruni) a quella degli anziani pronti a dirsi sì Palmiro (Marco Messeri) e Marisa (Sandra Milo). Dalla sessuologa Eva (Giorgia Arena), alle clienti affezionate (tra cui la Ferrari) fino ad una materna Sandrelli.


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