Editoriale

GHIGLIOTTINA – ALL’UE LA GUERRA NON PIACE PIÚ E BORRELL VUOLE FARLA DA SOLO

di Frida Gobbi -


“Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo essere più uniti e dobbiamo abbandonare il voto all’unanimità”. Ci sono delle ghigliottine che si scrivono da sole. Queste parole di Josep Borrell, alto rappresentante Ue per la Politica estera, incarnano in modo plastico, totale, definitivo il concetto della nostra rubrica. Quando qualcuno se ne esce così, è dura aggiungere qualcosa di (più) divertente. Per capire cosa voleva dire Borrell ecco un altro assaggio: “Essendo l’unanimità scritta nei trattati, che si cambiano solo all’unanimità, il problema di abbandonarla è che serve l’unanimità: c’è bisogno dell’unanimità per mettere fine all’unanimità”. Ora sì che è tutto chiaro. Scherzi a parte, il modo in cui si è incartato il ministro degli Esteri Ue rende al meglio l’idea della “tempesta di cervelli” in atto a Bruxelles. Con lo stesso sproloquio in un colloquio con un omologo ostile, Borrell avrebbe fatto scoppiare una guerra. Ma tanto a lui e all’Ue basta portare avanti quella in Ucraina, di guerra. Perché le parole feriscono più della spada, ma i missili vincono. Ecco perché Borrell e l’Ue vogliono eliminartice l’unanimità in polia estera: non sia mai che qualcuno inizi a non voler più usare i soldi Ue per armare Zekensky.

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