Attualità

Mangiare i ghiaccioli a scuola diventa in Uk una questione di equità

di Cristiana Flaminio -


A scuola bisogna insegnare ai bambini a mangiare i ghiaccioli. Non è una boutade ma il “consiglio” che un gruppo di enti scientifici britannici ha rivolto al governo di sua Maestà. Non solo ghiaccioli a scuola ma anche imparare a impastare il pane, insegnare a governare un orticello piantando frutta e verdura. Tutto per abituare i bambini e i ragazzi dai tre agli undici anni a “sentire” le esperienze sensibilizzandoli, migliorandone interesse e risultati, verso le materie scientifiche. Lo riporta Sky citando un report, o meglio un catalogo di “consigli” per migliorare la scuola redatto e sottoscritto dalla Royal Society of Chemistry, l’Institute of Physics, la Royal Society of Biology e l’Association for Science Education. L’obiettivo di queste linee guida è quello, al solito, di “ridurre le disuguaglianze” nell’apprendimento delle materie Stem. L’assunto di fondo è quello secondo cui i bambini privi di esperienze dirette risultano “innegabilmente svantaggiati”. Mangiare ghiaccioli a scuola, così come imparare a fare un impasto o a far crescere le verdure è un tuffo nella realtà che garantirebbe l’attuazione di principi di “equità fondamentale” oltre che “l’offerta di esperienze” ritenute dalle teste d’uovo britanniche “essenziali e ricche per i bambini”, in particolar modo quelli delle scuola primaria. In particolare, per quanto riguarda i ghiaccioli, su di essi potrebbero basarsi, asseriscono gli esperti, i primi insegnamenti riguardo il funzionamento della temperatura, del riscaldamento e del raffreddamento. Inoltre garantirebbe alle scuole britanniche di ottenere risultati senza doversi svenare. In fondo un ghiacciolo è pur sempre il gelato più economico che c’è: a scuola o fuori.


Torna alle notizie in home