Germania: Scholz perde la fiducia e la poltrona. Verso elezioni anticipate a febbraio
La Germania è vicinissima al voto anticipato. Il governo di minoranza guidato da Olaf Scholz, è stato sfiduciato al Bundestag. Spetta al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier decidere se sciogliere il Parlamento e dichiarare formalmente la data delle elezioni, concordata per il 23 febbraio 2025. Lo stesso cancelliere, nel suo intervento in aula aveva affermato che il suo “obiettivo è indire elezioni generali anticipate”.
Dei 717 deputati presenti, 394 hanno votato contro Scholz e 207 in favore e 116 si sono astenuti. A rendere noti i numeri è stato il presidente Barbel Bas.
Dopo più di tre anni al potere, caratterizzati dalla continua ricerca di equilibri, la coalizione guidata dal Partito socialdemocratico (SPD) di Scholz, con i Verdi e il Partito liberaldemocratico (FDP) è andata in frantumi il 6 novembre, con la fuoriuscita dei liberali a seguito del licenziamento del ministro delle Finanze, l’esponente di Fdp Christian Lindner. La Germania è in crisi politica ed economica da mesi.
Il voto del Parlamento è arrivato dopo un acceso dibattito in Aula. “Abbiamo bisogno di una maggiore crescita economica”, ha spiegato Scholz, evidenziando la necessità di investimenti per continuare a supportare l’Ucraina nella sua difesa la Russia e a rafforzare l’esercito tedesco. “Nessun elettore avrebbe potuto prevedere le sfide che avremmo dovuto affrontare negli ultimi tre anni”, ha detto il cancelliere.
Olaf Scholz ha sottolineato che è la sesta volta nel periodo postbellico che un cancelliere chiede un voto di fiducia. Ed è il quinto cancelliere a farlo, dopo che il socialdemocratico Gerhard Schroeder ha utilizzato la misura due volte. Un tentativo maldestro di minimizzare i contorni di un disastro di proporzioni enormi.
Il cancelliere sfiduciato dovrà recarsi ora a Schloss Bellevue, dal presidente federale Frank-Walter Steinmeier, per chiedergli di sciogliere il Parlamento. Il capo dello stato ascolterà quindi i capigruppo parlamentari, infine annuncerà, presumibilmente entro la fine dell’anno, la sua decisione. L’esito è praticamente scontato. Spd, Liberali e Verdi si sono accordati per votare il 23 febbraio.
La campagna elettorale che si è appena aperta in Germania “sarà molto dura”. A prevederlo è il leader della Cdu Frederich Merz, favorito per la cancelleria al voto anticipato. Il leader dell’opposizione tedesca, ha accusato il cancelliere di aver lasciato il Paese “in una delle peggiori crisi economiche del dopoguerra”. Il ministro dell’Economia del governo Scholz, Robert Habeck, è stato definito da Merz “il volto della crisi economica”.
“L’Spd in particolare non si esime dal dire cose semplicemente false”, ha rincarato il centrista, accusando il partito di distorcere le sue posizioni sulle pensioni: “Noi non le taglieremo. La decisione rimane che l’età pensionabile è di 67 anni e non più alta”.
Poi ha fatto sapere di auspicare che il suo partito, insieme alla Csu bavarese, diventi il partito più forte al Bundestag: “Possiamo farlo. Al momento stiamo andando bene nei sondaggi. Ma non così bene come vedo e penso sia possibile. Tuttavia, una campagna elettorale nasce prima dalla lotta e poi dal voto”.
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