Esteri

Imamoglu, la Germania alza la voce. Già 1.133 arresti per le proteste in Turchia

di Cristiana Flaminio -

epa11983949 Protesters carry flags as they try to march to Taksim Square from the Istanbul Municipality headquarters during a protest against the detention of Istanbul Mayor Ekrem Imamoglu in Istanbul, Turkey, 23 March 2025. Istanbul Mayor Ekrem Imamoglu of the Republican People's Party (CHP) was jailed and dismissed by the Turkish Ministry of Interior on 23 March on corruption charges following his detention on March 19 along with 100 others. EPA/ERDEM SAHIN


Berlino contro Ankara: la Germania alza la voce contro l’arresto di Ekrem Imamoglu. La protesta del governo tedesco non è banale considerando che i rapporti tra i due Paesi sono ben stretti dal momento che la minoranza turca è, storicamente, tra le più numerose e attive in tutta la Germania. Steffen Hebestreit, portavoce del cancelliere uscente Olaf Scholz ha bollato come “assolutamente inaccettabili” tanto la detenzione in carcere quanto la sospensione dall’incarico di Imamoglu, leader del Chp, il Cumhuriyet Halk Partisi, ossia il locale partito popolare repubblicano di ispirazione kemalista e socialdemocratica, e già sindaco di Istanbul. “Seguiamo con grande preoccupazione gli sviluppi in Turchia”, ha detto Hebestreit reiterando ad Ankara la richiesta di “fare chiarezza rapidamente e in modo trasparente”. Insomma, la Germania chiede sostanzialmente la liberazione del sindaco di Istanbul Imamoglu e la posizione tedesca è destinata a far discutere.

Dal governo turco, per ora, arrivano però solo i numeri degli arresti e dei fermi dei “sospetti” dopo le manifestazioni di piazza che sono seguite alla notizia dell’arresto dello stesso Imamoglu. Ali Yerlikaya, ministro degli Interni, ha riferito su X che “durante le proteste, dal 19 al 23 marzo sono stati arrestati 1.133 sospetti”. Ma non è tutto perché, secondo l’esponente del governo, “tra i detenuti, sono stati identificati individui collegati a dodici diverse organizzazioni terroristiche”. Inoltre Yerlikaya ha riferito che, a causa degli scontri in piazza, sono rimasti feriti 123 agenti di polizia. La vicenda diventa delicatissima sotto il profilo politico e non solo internazionale per la Turchia. Imamoglu è stato designato quale candidato unico dell’opposizione al presidente uscente Erdogan in vista delle presidenziali che dovrebbero tenersi nel Paese nel 2028.


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