Gaza, numeri “ballerini” sugli sfollati rientrati
Israele e Hamas “litigano” anche sul numero dei palestinesi che hanno finora fatto ritorno nel nord della Striscia di Gaza. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), sarebbero decine di migliaia. Per i miliziani islamisti, invece, sono circa 300mila.
Rafah, nel sud dell’enclave palestinese, “resta estremamente pericolosa per la presenza di militari israeliani” lungo il Corridoio di Filadelfia e “sarà sicura solo dopo il loro completo ritiro”. Lo ha dichiarato il sindaco di Rafah Ahmed al-Soufi in una intervista ad al-Jazeera, mettendo in guardia i palestinesi che stanno rientrando in città. “L’accesso alla parte meridionale della città, vicino al confine, non è possibile”, ha aggiunto il sindaco.
Anche le Forze di difesa israeliane hanno intimato ai cittadini palestinesi di restare lontani 700 metri dall’area al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, definendola una “zona rossa”.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baqaei, ha criticato la proposta del presidente statunitense Donald Trump di trasferire i palestinesi dalla Striscia di Gaza in Egitto e Cisgiordania. “La coercizione politica e la manipolazione demografica non potranno costringere i palestinesi a migrare”, ha scritto in un post su X.
Quella è “la patria dei palestinesi ed hanno pagato un prezzo altissimo per rimanervi”, ha ricordato Baqaei, ribadendo “che i palestinesi, continuano a lottare coraggiosamente per l’autodeterminazione e la libertà dall’occupazione”.
Teheran “stuzzica” Washington. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, nel corso di una intervista rilasciata a Sky News, ha fatto una controproposta provocatoria a Trump: “Il mio suggerimento è un altro. Invece dei palestinesi, cercate di espellere gli israeliani, portateli in Groenlandia così possono prendere due piccioni con una fava”.
Il Qatar ha rinnovato il proprio sostegno a una “soluzione a due Stati”, bocciando l’idea del presidente degli Stati Uniti: “La nostra posizione è sempre stata chiara sulla necessità che il popolo palestinese riceva i propri diritti e che la soluzione dei due Stati sia l’unica strada percorribile”, ha detto ai media il portavoce del Ministero degli Esteri, Majed al-Ansari.
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