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A Gaza tregua per l’antipolio. E’ anche allerta epatite e colera: 640mila bambini a rischio

di Angelo Vitale -


Tregua a Gaza dal primo settembre per 3 giorni dalle 6 del mattino alle 14-15 del pomeriggio, per consentire una vaccinazione antipolio. Israele ha accettato limitate pause quotidiane nei combattimenti a Gaza per permettere una campagna di vaccinazioni. Lo ha annunciato Rip Peeperkon, un rappresentante dell’Organizzazione mondiale per la Sanità (Oms), specificando che i combattimenti si fermeranno in tre aree della Striscia dalla mattina al primo pomeriggio per tre giorni consecutivi.

La campagna inizierà il primo settembre nel centro di Gaza e proseguirà nei due giorni successivi al sud e poi al nord, ha detto ancora Peeperkorn citando l’impegno assunto dal Cogat, l’autorità israeliana responsabile degli affari palestinesi.

Le pause quotidiane dei combattimenti, che dovrebbero permettere la vaccinazione di oltre 600mila bambini, inizieranno alle 6 del mattino e finiranno tra le 14 e le 15.

Si punta a vaccinare almeno 640mila bambini. “L’Unicef sta portando 1,2 milioni di dosi di vaccino antipolio (nOPV) a Gaza. Con l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Unrwa”, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, “e altri partner, contiamo di vaccinare più di 640mila bambini”. Lo aveva annunciato via X Unicef Palestina, aggiornando sulle misure che si punta a mettere in campo per scongiurare il rischio di un ritorno della polio. In questi giorni è stato infatti confermato il primo caso dopo 25 anni a Gaza. Età: solo 10 mesi di vita. Fra le conseguenze riportate a seguito dell’infezione, una paralisi parziale alla gamba sinistra.

Nella Striscia, territorio provato dal conflitto tra Hamas e Israele, le malattie infettive restano un’emergenza, aggravata dalla crisi idrica che stanno vivendo diverse parti della popolazione. Sono stati gli operatori sanitari, come riporta la ‘Bbc’ online, a mettere in guardia sul pericolo di diffusione di fogne a cielo aperto e di patologie. Le immagini satellitari, analizzate dalla Bbc Arabic, mostrano quella che sembra essere un’ampia fuoriuscita di liquami al largo della costa di Deir al-Balah. Un funzionario locale ha dichiarato che gli sfollati nei campi vicini scaricano direttamente in mare. “È dovuto all’aumento del numero di sfollati”, ha affermato Abu Yazan Ismael Sarsour, capo del comitato di emergenza di Deir al-Balah.

Il timore degli operatori sanitari è che questa situazione precaria sul fronte acqua possa impennare il rischio di infezioni, perciò l’antipolio, dopo che il virus è stato anche rilevato in campioni di acque reflue nelle scorse settimane. Ma non è solo la polio a preoccupare, altri alert hanno riguardato il pericolo di un incremento dei casi di epatite A, e di colera. Intanto, anche i funzionari delle Nazioni Unite e dell’Oms hanno chiesto due cessate il fuoco di una settimana ciascuno per poter vaccinare oltre 600mila bambini a Gaza.


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