Esteri

Gaza e le due Strisce tra aiuti e stragi. La terza via di Blinken

di Ernesto Ferrante -


“Se il Medio Oriente dovesse cadere nelle mani dell’Asse del Male, l’Europa sarà la prossima. E nessuno sarà al sicuro”. E’ il monito lanciato dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante l’incontro con decine di ambasciatori stranieri a Gerusalemme.

Secondo il Times of Israel, Netanyahu ha evidenziato che il conflitto in atto “non è una battaglia locale”, ma uno scontro “tra civiltà e barbarie”, sottolineando che “l’Asse del Male è guidato dall’Iran e comprende Hezbollah, Hamas, Houthi e i loro tirapiedi”.

Rivolgendosi ai diplomatici, il premier ha affermato: “La nostra vittoria è la vostra vittoria”. Una volta che Hamas sarà sradicato dalla Striscia di Gaza, Israele darà agli abitanti dell’enclave palestinese “un futuro reale, un futuro di promesse e speranza”.

Il nord e il sud di Gaza “sono isolati l’uno dall’altro e sotto il controllo delle Idf”. Lo ha confermato alla Cnn un portavoce delle Idf, Peter Lerner.

La Corte Penale internazionale (Cpi) deve “perseguire il governo israeliano per i crimini commessi a Gaza” e spiccare “mandati di arresto per i responsabili”. A chiederlo è stato il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mohammad Shtayyeh. A lui si è unito il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.

La regina Rania di Giordania ha dichiarato che sostenere la protezione delle vite palestinesi non equivale ad essere antisemiti o pro-terrorismo. “Vorrei essere molto, molto chiara. Essere filo-palestinesi non significa essere antisemiti, essere filo-palestinesi non significa essere filo-Hamas o filo-terrorismo”, ha detto Rania alla Cnn, aggiungendo che “quello che abbiamo visto negli ultimi anni è che l’accusa di antisemitismo è stata usata come arma per mettere a tacere qualsiasi critica nei confronti di Israele”.

Sono più di diecimila i palestinesi morti a causa dei raid aerei israeliani.

E’ iniziato il tour mediorientale del direttore della Cia, William Burns, che avrà una serie di colloqui con le massime autorità politiche e di intelligence israeliane. Per Axios, Burns dovrebbe recarsi anche in Qatar, Egitto, Giordania ed Emirati Arabi Uniti.


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